Corso Cincinnato, a Torino, il 10 febbraio diventa il simbolo del Ricordo della tragedia delle foibe. E’ qui che ogni anno, presso la lapide del Ricordo, decine e decine di persone danno vita a una fiaccolata che vuole onorare il sacrificio dei Martiri delle Foibe e degli Esuli di Istria, Fiume e Dalmazia. Questa manifestazione, che quest’anno si svolge alle ore 21:00 con partenza da corso Cincinnato all’angolo di via Pirano, rappresenta ormai un appuntamento fisso per chi vuole mantenere viva la memoria di una pagina dolorosa (e spesso dimenticata) della nostra storia.

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La fiaccolata del Comitato 10 febbraio

Organizzata dal Comitato 10 Febbraio e sostenuta dal patrocinio del Consiglio Regionale del Piemonte e della Circoscrizione 5, la fiaccolata quest’anno assume un significato ancora più profondo. Perchè le recenti vicende di imbrattamento, a Basovizza come a Torino, hanno dimostrato che c’è ancora chi non vuole ricordare.

Il percorso parte dalla lapide del Ricordo, in corso Cincinnato all’angolo di via Pirano. Per poi snodarsi per le vie limitrofe. Un percorso simbolico attorno alle case che, nel dopoguerra, accolsero proprio i profughi di Istria, Fiume e Dalmazia. Un corteo silenzioso, con il fuoco delle fiaccole accese, che si snoda alla ricerca della verità sui tragici eventi che hanno segnato la vita di migliaia di italiani, vittime delle barbarie subite a causa della furia dei partigiani titini.

L’adesione delle Associazioni d’armi

La manifestazione vede la partecipazione di numerose realtà che da anni si impegnano per la memoria storica. Tra queste, spiccano l’Associazione Nazionale Volontari di Guerra, l’Associazione Nazionale Paracadutisti d’Italia e la Lega Nazionale di Trieste. Queste istituzioni, insieme ad altre collaborazioni sul territorio, aggiungono solennità dell’evento. Rafforzando il messaggio di verità e rispetto verso una storia troppo a lungo oscurata. La presenza di questi gruppi è una testimonianza del profondo legame che la comunità, a prescindere dalle posizioni politiche, ha con la memoria del sacrificio e dell’ingiustizia subita. Rendendo questo corteo non solo un rito commemorativo, ma quasi un atto di impegno civile e di denuncia contro l’oblio. E chi tenta di infangare la storia con delle scritte fuori tempo.

L’impegno per la Memoria

Matteo Rossino, responsabile provinciale del Comitato 10 Febbraio, ha dichiarato: “Per noi è ormai un appuntamento fisso, segnato da anni di fiaccolate e battaglie. Per far sì che le tutti parlino e riconoscano delle barbarie perpetrate contro gli italiani di Istria, Fiume e Dalmazia.”

L’evento infatti, anno dopo anno, riesce a coinvolgere un pubblico sempre più ampio e diversificato. La manifestazione diventa così un potente strumento educativo e di denuncia, capace di contrastare il silenzio e la manipolazione storica. Rossino sottolinea che, nonostante i recenti episodi di imbrattamento a Torino e gli eventi simili a Basovizza, il coraggio di ricordare e affermare la verità resta immutato. “Siamo qui per affermare la verità storica e ricordare le migliaia di italiani infoibati o costretti a lasciare le proprie terre, colpevolizzati ingiustamente per il solo fatto di essere italiani”.

In un clima in cui la verità storica viene spesso messa in discussione, il corteo è sicuramente una risposta forte e chiara contro l’indifferenza e l’oblio. La manifestazione, con la sua carica emotiva, si propone come un invito a riflettere. Ma soprattutto a educare le nuove generazioni sul valore della memoria. “Essere presenti la sera del 10 febbraio – conclude Rossino – è la miglior risposta a tutti coloro che, a distanza di quasi 80 anni, continuano a infangare la memoria delle migliaia di italiani infoibati o cacciati dalle proprie terre con la sola colpa di essere italiani.”

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