Tramite i media sono arrivate le immagini della popolazione ucraina nei bunker per ripararsi dalle bombe. Ma, se la guerra arrivasse in Italia, i nostri bunker sono agibili? E dove sono?

Dal 1945 a oggi la costruzione dei rifugi è andata avanti, intensificandosi quando la guerra fredda diventava più tesa. Attualmente i bunker non sono collegati alle reti di riscaldamento o energia elettrica. Nessuno lì ha più utilizzati, se non per le visite guidate. In caso di necessità, quindi, nella maggior parte dei casi si dovrebbe provvedere con i generatori di energia portatili.

Piazza Risorgimento

Il bunker più grande realizzato nella seconda guerra mondiale a Torino è in piazza Risorgimento. È formato da tre gallerie lunghe 40 metri, larghe 4.50 metri e alte 3.30 metri. Può ospitare almeno 1.200 persone.

Palazzo del Comune

Il rifugio di Palazzo Civico è stato realizzato invece tra il 1940 e il 1942, sotto appunto la sede del comune. Dieci metri sotto terra, il rifugio presenta dei locali di accesso, un lungo tunnel di 30 metri e alto un metro e ottanta, è stato allestito con servizi, acqua corrente e ricambio d’aria, porte anti scoppio e anti soffio.

Dal comune affermano che potrebbe essere utilizzato nel limite delle sue funzionalità: le porte non sarebbero sigillabili, ma certamente garantirebbe una certa protezione essendo collocato a 10 metri di profondità ed essendo realizzato secondo tecniche costruttive predisposte per gli attacchi dell’aviazione nella Seconda Guerra Mondiale.

Ovviamente speriamo di non doverne avere bisogno, ma sicuramente gli avvenimenti delle ultime settimane hanno accesso qualche preoccupazione tra la popolazione.

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