Imane Khalife, neo campionessa olimpica di pugilato (e polemiche) a Parigi 2024, sta nuovamente facendo discutere. E’ stata infatti esclusa dai Campionati Mondiali di Boxe. La decisione è presa direttamente dall’International Boxing Association (IBA).
Imane Khalife non potrà quindi prendere parte ai Campionati Mondiali femminili che si terranno a Nis, in Serbia, dall’8 al 16 marzo 2025. La motivazione ufficiale dietro l’esclusione è legata ai suoi livelli troppo elevati di testosterone. Che non soddisfano i criteri di idoneità stabiliti dall’IBA. Lo stesso “problema” già evidenziato alle Olimpiadi di Parigi, ma su cui nessuno è intervenuto.
I livelli di testosterone
La vicenda di Imane Khalife ha messo in luce una tematica ancora molto dibattuta nel mondo dello sport: la gestione dei livelli ormonali nelle atlete con condizioni intersessuali. Imane è stata diagnosticata con iperandrogenismo, una condizione in cui si verifica una produzione elevata di ormoni maschili, come il testosterone. Questo ha portato a una valutazione contrastante da parte delle autorità sportive: da un lato, il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) non ha ostacolato la sua partecipazione ai Giochi Olimpici, mentre l’IBA, che organizza i Mondiali, ha deciso di escluderla per i suoi livelli ormonali.
La risposta di Imane Khalife e le reazioni del pubblico
Imane Khalife non ha ancora commentato pubblicamente la decisione dell’IBA, ma il suo caso ha scatenato una serie di reazioni sui social. In molti ritengono che la sua condizione possa conferirle un vantaggio competitivo. Come sarebbe stato provato dalle Olimpiadi di Parigi, con la sua medaglia d’oro di polemiche. La vicenda rimane aperta, soprattutto alla luce dei futuri sviluppi nelle politiche sportive internazionali e alle posizioni di Donald Trump.