Torino ha introdotto le nuove “Zone Rosse” per aumentare la sicurezza nei quartieri più critici, ma i risultati sono “contrastanti”. Mentre 33 persone sono state allontanate nelle prime settimane, un pusher con 50 dosi di crack e cocaina è stato rimesso in libertà dopo appena 48 ore. Ecco cosa sta succedendo nella città piemontese.
Cosa sono le “Zone Rosse” e come funzionano
Le “Zone Rosse” sono un provvedimento nato dalla collaborazione tra Prefettura, Comune e forze dell’ordine, sulla scia di un decreto del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Queste aree, che includono il centro storico, San Salvario, Barriera di Milano e Aurora, permettono alle autorità di allontanare per 48 ore chi ha precedenti per reati come spaccio, furti, rapine, violenza e occupazione abusiva di spazi pubblici.
L’obiettivo è chiaro: ridurre la criminalità e restituire sicurezza ai cittadini. Tuttavia, la decisione finale spetta agli agenti, che valutano il comportamento sospetto. “Se i pregiudicati tornano e riprendono le attività illecite, scatterà la denuncia per inosservanza dei provvedimenti dell’autorità”, ha spiegato il prefetto.
I numeri della prima settimana: 33 allontanamenti
Nella prima settimana di applicazione, sono stati registrati 33 allontanamenti, con una media di quasi 5 casi al giorno. Di questi, 19 riguardano lo spaccio di droga, 4 reati contro la persona, 6 contro il patrimonio e 4 per altri reati. Un dato che sembra positivo, ma che nasconde alcune criticità.
Il caso del 25enne sardo: 50 dosi di crack e cocaina, ma nessun carcere
Uno dei casi più eclatanti è quello di un 25enne sardo, senza fissa dimora a Torino, arrestato a San Salvario con 50 dosi di crack e cocaina. Il giovane, incensurato, ha cercato di disfarsi della droga gettandola in un cassonetto in via Pellico, ma è stato fermato dai carabinieri. Nonostante il reato di detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio, il giudice per le indagini preliminari non ha disposto la custodia cautelare, rimettendolo in libertà dopo 48 ore.
Questo episodio ha sollevato polemiche: come è possibile che un pusher con 50 dosi di droga possa tornare libero nelle stesse zone da cui altri sono stati allontanati?
Le critiche dei cittadini: “Perché non includere altri quartieri?”
Non tutti i quartieri di Torino sono stati inclusi nelle “Zone Rosse”. Aree come Santa Giulia, piazza Bengasi e Mirafiori sono state escluse, suscitando il malcontento degli abitanti. “Abbiamo scelto queste zone in base al numero di reati registrati nel 2023”, ha spiegato il prefetto Claudio Cafagna, ma molti cittadini ritengono che la misura sia troppo limitata.
Il futuro delle “Zone Rosse”: sperimentazione fino al 30 aprile
La sperimentazione delle “Zone Rosse” durerà fino al 30 aprile 2024, quando si valuteranno i risultati e si deciderà se estendere il provvedimento ad altre aree. Nel frattempo, il bilancio è contrastante: da un lato, 33 allontanamenti dimostrano un’azione concreta; dall’altro, casi come quello del 25enne sardo evidenziano limiti e contraddizioni.