La prima volta fu il 13 gennaio 1907. Quel giorno sul campo del velodromo Umberto I di Torino, in zona Crocetta, si incontrarono Torino e Juventus nel loro primo derby e il successo arrise alla squadra granata per 2 a 1. Marcatori furono Ferrari-Orsi e Kempher per i vincitori e Borel nel finale (su rigore) per la Juventus.
La partita valeva per le eliminatorie regionali del Campionato di Prima categoria e il ritorno fu vinto ancora dal Toro per 4 a 1, con lo svizzero Hans Kempher che realizzò tutte e quattro le marcature della sua squadra.
I derby precedenti
Negli anni seguenti le sfide fra le due squadre del capoluogo piemontese furono spesso interessanti e a volte caratterizzate da risultati sorprendenti. Come ad esempio accadde il 17 novembre 1912 quando il Torino vinse per 8 a zero o il 20 aprile 1952 quando la Juventus trionfò per 6 a zero.
Tuttavia, la partita più singolare fu quella che si svolse poche settimane prima della fine della seconda guerra mondiale, il primo aprile 1945. In una Torino devastata dalla guerra e dalla scarsità di pane.
Dopo l’armistizio la Federazione Calcio, che aveva spostato la sua sede prima a Venezia e in seguito a Milano, aveva organizzato un “Campionato di guerra” per la stagione 1943/44. Vinto dalla squadra dei Vigili di La Spezia. Seguito poi da alcuni tornei a carattere locale e da poche amichevoli. Così, ad esempio, nei primi mesi del 1945 si giocò la Coppa Città di Genova e a Torino tra il febbraio e l’aprile 1945 il Torneo FIAT.
Quel derby a Torino del 1 aprile 1945
Un’amichevole piuttosto particolare, anche per quei giorni di guerra, fu quella disputata l’1 o il 2 aprile 1945. Chi si è preoccupato di raccontare l’incontro è in disaccordo anche sul giorno preciso di quel derby Juventus-Torino. Secondo alcuni si giocò la Domenica di Pasqua dell’ultimo anno di guerra, per altri il successivo Lunedì dell’Angelo. La data preciso dovrebbe comunque essere il primo di aprile, visto che La Stampa del 31 marzo annunciava per il giorno seguente la partita.
L’amichevole fu organizzata per ricordare Pio Marchi, ex dirigente e calciatore juventino morto in seguito ad un bombardamento aereo nel dicembre 1942. Mentre l’incasso fu destinato a favore degli sfollati.
Alle tre del pomeriggio del giorno di Pasqua le due squadre si affrontarono sul terreno dello stadio “Mussolini”. Per essere precisi, in quel periodo i nomi delle due squadre non erano quelli soliti. I bianconeri avevano assunto la deonominazione di Cisitalia Juventus, e i granata Torino FIAT. Le formazioni erano quelle ben note ai tifosi dell’epoca: la Juventus schierava Sentimenti IV, Foni, Rava (capitano); Depetrini, Parola, Capaccioli; Sentimenti III, Borel II, Raccis, Lushta, Conti. Per il Torino, invece, giocavano Bodoira, Di Gennaro, Ferrini; Castelli, Ellena, Baldi III; Ossola, Loik, Gabetto, Mazzola (capitano), Barbero. L’arbitro era il trentaquattrenne Virginio Canavesio.
Il primo tempo fu quello di una normale partita di calcio e si concluse sull’uno pari con reti di Mazzola al ventitreesimo e venti minuti dopo di Sentimenti III. Quando le squadre rientrarono in campo, però, la situazione degenerò rapidamente. Dopo appena tre minuti l’arbitro, a seguito di un fallo di Ferrini su Raccis, fischiò un calcio di rigore a favore della Juventus. Ma dopo un attimo cambiò la propria decisione ordinando di continuare il gioco. Passarono pochi minuti e i bianconeri riuscirono a passare in vantaggio, ancora con un gol di Sentimenti III. A quel punto accadde un po’ di tutto.
La rissa in campo
Prima ci fu un fallo di Capaccioli nei confronti di Loik, quindi Ellena travolse Raccis. Poi Mazzola tentò di colpire Borel che gli aveva fatto passare il pallone sopra la testa. Rava, che aveva ripreso a giocare a calcio dopo essere stato ufficiale nella campagna di Russia, arrivò in soccorso di Borel. A questo punto esplose una rissa che coinvolse non solo i giocatori, ma anche le panchine e il pubblico sugli spalti. Con alcuni tifosi che lanciarono pietre verso i giocatori. La situazione era fuori controllo e i soldati tedeschi entrarono in campo. Iniziando a sparare in aria raffiche di mitra. Mentre dagli spalti venivano esplosi numerosi colpi di pistola.
Terrorizzati dall’accaduto, i giocatori si buttarono a terra e gran parte degli spettatori, in modo piuttosto caotico, cercarono di guadagnare l’uscita.
Cessati gli spari l’arbitro espulse Loik, Mazzola e Capaccioli, ma la rissa in campo riprese immediatamente. L’arbitro sospese la partita e ancora una volta i tedeschi spararono raffiche di mitra in aria. Mentre dagli spalti partivano altri colpi di pistola.
L’arbitro decide di continuare la partita, ma…
In mezzo a questo marasma il direttore di gara decise, per qualche oscuro motivo, di far riprendere la partita. E la Juventus segnò la terza rete, mentre si sentivano altri spari. I giocatori chiesero più volte all’arbitro di fischiare la fine anticipata della partita e al trentatreesimo minuto finalmente giunse il triplice fischio.
La partita, in qualche modo, era terminata senza gravi conseguenze. A Torino, il sangue sarebbe invece scorso in abbondanza nelle settimane seguenti. Il successivo derby della Mole si sarebbe giocato il 14 ottobre 1945.