La Consigliera Comunale Federica Scanderebech il 12 maggio presentava un’interpellanza in cui si domandava come dovessero essere riorganizzati i servizi anagrafici e quelli dello stato civile.
Dichiara oggi durante la risposta dell’Assessore Rolando: “Oggi più che mai il tema è attuale. Per avere una carta d’identità ci vorranno ottimisticamente 10 mesi, mentre una coppia per sposarsi dovrà aspettare ottimisticamente più di 5 mesi. E’ disarmante che un Comune non sia in grado di mantenere degli standard qualitativi elevati nell’erogazione di servizi essenziali”.

Incalza Scanderebech: “E’ inopportuno giustificare le problematiche di inefficienza della macchina comunale giustificandosi che le medesime criticità avvengono anche all’ASL, alla Posta, all’Ufficio Riscossioni… Guardiamo noi stessi e l’Assessore si faccia realmente carico chiedendo un incremento delle risorse umane impiegate a supporto di tali servizi che hanno evidenti criticità e hanno bisogno di una reale riorganizzazione e potenziamento per evitare le esorbitanti liste d’attesa e le problematiche derivanti da una scarsa informazione e comunicazione con i cittadini. C’era da aspettarselo e non si è giocato in anticipo per prevenirlo”.

Aggiunge Scanderebech: “Puntualmente, ad esempio, un funzionario anagrafico ha comunicato, a chi aveva preso un appuntamento nel periodo del lock-down, che il medesimo sarebbe stato rinviato e si rimandava ad una futura comunicazione per rifissare l’appuntamento.
Questa successiva telefonata e/o comunicazione però non c’è mai stata e personalmente posso testimoniare che a novembre fissavo un appuntamento per marzo, ora per rifissare quell’appuntamento saltato la prima data utile verificata sul sito del Ministero sarà a inizio settembre. Ottimisticamente impiegherò 10 mesi per vedere fisicamente la mia carta d’identità. Mi immedesimo perfettamente nei tanti torinesi in coda all’anagrafe o in attesa di risposta al call center, regna uno stato di assoluta confusione che va gestita quanto prima da questa amministrazione”.

Conclude Scanderebech: “La mia denuncia odierna è forte, se dal 23 al 12 giugno venivano celebrati 135 matrimoni, altri 800 circa sono in lista d’attesa facendo una stima e che l’Assessore oggi dichiari di non avere un piano reale per ridurre la problematica è quanto mai sconcertante. Si intervenga subito per ridare dignità e standard qualitativi minimi!

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