Ristori anche per i rifugi alpini, “che finora non hanno beneficiato di alcun intervento di sostegno”. E’ la richiesta che Uncem, l’unione nazionale dei comuni, delle comunità e degli enti montani, rivolge al Parlamento e al Governo.
“Chiediamo – spiega Uncem, in una nota – di affrontare con massima urgenza la problematica che riguarda 1500 strutture, rifugi e punti tappa escursionistici gestiti. Si tratta di un pezzo importante dell’economia montana che chiede attraverso Uncem delle puntuali azioni politiche”.
“I rifugi – prosegue Roberto Colombero, presidente della delegazione piemontese di Uncem – non hanno beneficiato di ristori in quanto calcolati sul fatturato dei primi mesi del 2020 quando queste strutture non erano aperte o con flussi turistici fortemente ridotti. In altri casi, non è stato possibile fare richiesta di bonus ristoranti o bar da parte dei gestori a causa di codici ateco primari non rientranti in quelli beneficiari di sovvenzioni.
Prosegue Colombero “erano inoltre esclusi dai potenziali beneficiari del ‘bonus ristoranti. Una anomalia grave stante il fortissimo radicamento territoriale di queste strutture, che per tradizione e cultura utilizzano solo materiali locali nelle loro preparazioni. La montagna dello sci alpino è importante quanto la montagna che punta su altre discipline sportive della neve e del ghiaccio, con turismi diversi tutti in egual modo preziosi per il Paese”.