Anche il NurSind Piemonte aderisce all’iniziativa lanciata a livello nazionale dal sindacato degli infermieri per aiutare i ristoratori costretti a chiusure anticipate, andando a consumare e ad acquistare cibo da asporto nei locali che durante la prima ondata hanno sostenuto generosamente gli operatori sanitari barricati negli ospedali.

“Durante la prima ondata il mondo della ristorazione è accorso ad aiutare gli infermieri e i medici chiusi negli ospedali a combattere contro un nemico ignoto. Ogni giorno sono stati recapitati gratuitamente colazioni, pranzi, cene, pizze. Molti esercenti facevano arrivare in reparto anche la spesa: gli infermieri stremati al termine del turno non riuscivano neppure ad andare al supermercato” spiegano dal Nursind.

Nella provincia di Torino era stata istituita una vera e propria macchina della solidarietà culinaria: i ristoratori per tutto il periodo della prima emergenza hanno cucinato gratuitamente a pranzo e a cena e hanno fatto recapitare i pasti negli ospedali.

Adesso veniamo noi in vostro aiuto – commenta Giuseppe Summa, segretario NurSind Torino -. Durante la prima emergenza che ci ha trovati tutti impreparati a combattere a mani nudi contro un virus sconosciuto, voi non ci avete abbandonato. Vi siamo grati per tutto quello che avete fatto: ogni mattina ci avete dato il buongiorno con brioche e altre delizie; a pranzo e a cena ci avete fatto trovare pasti caldi e gustosi facendoci sentire la vostra presenza. Adesso tocca a noi: non abbiamo uno stipendio da nababbi, anzi non abbiamo ricevuto neppure i bonus che ci erano stati promessi. Ma vogliamo ricambiare il piacere venendo nei vostri bar a far colazione e anche se la sera abbassate la saracinesca alle 18 ci troverete per una pizza o un pasto da asporto”.

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