“Come per andare più avanti ancora”. E’ questa la celebre frase contenuta nei manifesti affissi dal Blocco Studentesco raffiguranti Filippo Corridoni in occasione del centocinquesimo anniversario della sua morte.
“Corridoni – inizia la nota del movimento – è una delle figure più importanti del secolo scorso: sindacalista rivoluzionario, soldato volontario e patriota instancabile; diede tutto se stesso alla Patria con entusiasmo indomabile.”
“Anticapitalista, – continua la nota – si schiera sin da giovanissimo in difesa delle classi lavoratrici più umili con delle vere e proprie battaglie dove rimedierà una moltitudine di arresti, facendo del coraggio e dell’intransigenza le sue virtù. Amico di Mussolini, condivise una forte posizione interventista, sostenendo che nella Grande Guerra vi si trovasse l’ultimo sforzo per completare quel sogno del Risorgimento Italiano che avrebbe creato le premesse per una rivoluzione sociale”.
“Come estremo atto d’amore per la Patria, – prosegue il comunicato – nonostante fosse affetto da tisi, si arruolò volontario per il fronte dove trovò la morte colpito dalle mitragliatrici austro-ungariche durante la terza battaglia dell’Isonzo nei pressi di San Martino del Carso.
Morirà come ha sempre desiderato, con il viso in faccia al nemico, combattendo per la sua Nazione, lasciando alle future generazioni il dovere di una guerra che dev’essere combattuta soprattutto contro il borghese che è in noi e tutto ciò che si rispecchia in una vita tranquilla, comoda ed agiata”.
“Ed è proprio da esempi come Corridoni – conclude il movimento – che i nostri ragazzi devono ripartire. Riscoprendo virtù come il coraggio, l’amor patrio per un riscatto nazionale necessario, in tempi dove l’istruzione è costantemente sotto attacco da politiche scellerate e da un modello di aziendalizzazione che vorrebbe lo studente allienato, privo di senso critico e livellato ai dogmi del pensiero unico dominante”.