Sono le 5 e mezza di domenica mattina, una pattuglia della Squadra Volante viene fermata a Porta Susa da un ragazza venticinquenne. La ragazza quasi si getta sotto le macchina della Polizia per chiedere aiuto; indica un giovane di colore poco distante, piangendo, e dice: “E’ lui! È lui!”
Il soggetto, un ventitreenne di origini nigeriane, alla vista dei poliziotti tenta la fuga, ma viene fermato nonostante un tentativo di resistenza. Il racconto della ragazza è molto preciso: quella mattina si stava recando al lavoro presso una struttura sanitaria del quartiere San Donato, mentre cammina su via Cernaia viene avvicinata all’improvviso da un cittadino straniero che le blocca il passo e le dice, senza mezzi termini, di voler consumare un rapporto sessuale con lei. La giovane si allontana impaurita, ma il molestatore la segue. Pochi passi e le afferra la borsetta, mette le mani dentro e prende il portafogli; la giovane allora fugge correndo in direzione di porta Susa. L’uomo la raggiunge di nuovo, la strattona e ancora una volta le dice di voler avere un rapporto con lei. La vittima fa finta di acconsentire: è uno stratagemma per prendere tempo. Dice infatti al suo aguzzino di avere vergogna a farlo così in mezzo alla strada e che lo condurrà in un giardino poco distante. Durante il tragitto l’uomo la palpeggia e tenta ripetutamente di baciarla. Arrivati in corso S. Martino, la vittima si avvede della presenza di una Volante della Polizia di Stato, si divincola dal cittadino nigeriano e riesce a chiedere aiuto. Gli agenti fermano lo straniero il quale nega la violenza nei suoi gesti ma il racconto della giovane non lascia adito a dubbi.
Negli Uffici della Squadra Volante, il soggetto si scaglia inoltre violentemente contro due agenti intenti a redigere gli atti. Pertanto, è stato arrestato per violenza sessuale, rapina, resistenza e lesioni a P.U.