La giunta presieduta dal leghista Roberto Cota, nel 2012, aveva deciso per la soppressione di diverse tratte ferroviarie piemontesi. Ritenute un costo eccessivo per l’amministrazione comunale di quel tempo.
Furono esattamente 13 le linee ferroviarie soppresse, fra cui 3 che toccavano città del torinese: la Asti-Chivasso, la Bardonecchia-Modane e la Pinerolo-Torre Pellice.
La Commissione Trasporti del consiglio regionale del Piemonte sta facendo una analisi di costi e benefici per l’eventuale riapertura delle linee ferroviarie. Il prossimo passo sarà analizzare la reale fattibilità delle riaperture.
Dalla soppressione del trasporto su binari, le linee furono sostituite da servizi sostituitivi su gomma.
Mauro Fava, presidente della Commissione Trasporti spiega: “L’ottica dello studio è quella di ridurre l’inquinamento provocato dal traffico veicolare. In una logica ambientale che però non può essere disgiunta da quella economica. Le linee sono state soppresse nel corso del tempo perché erano largamente sottoutilizzate. E rappresentavano un costo che la Regione non poteva più sopportare. Dobbiamo chiederci, quindi, in quali casi le condizioni siano cambiate e dove meriti avviare una sperimentazione. Un’alternativa possibile è quella invece di investire nel rinnovamento delle flotte di bus. Privilegiando le motorizzazioni a basso impatto ambientale”.