Torna ‘Direzione Rivoluzione’, la festa nazionale di CasaPound, e la prima delle ‘rivoluzioni’ del movimento è al suo interno: “Abbiamo deciso di non candidarci più alle elezioni e di lasciare la politica tradizionale per diventare un laboratorio di idee che porti contenuti al sovranismo”, dice Simone Di Stefano, già segretario nazionale del movimento. Dal 3 al 5 settembre attivisti e simpatizzanti di CasaPound si ritroveranno a Grosseto per confrontarsi “sui temi davvero importanti”, fino al dibattito conclusivo, intitolato “Le sorti di una nazione” al quale è prevista la partecipazione del senatore della Lega Simone Pillon e del deputato di Fratelli d’Italia Federico Mollicone.

“L’obiettivo è influenzare il dibattito sovranista – continua Di Stefano -. Le elezioni hanno detto che i nostri elettori preferiscono votare i partiti maggiori per il problema degli sbarramenti, per questo pensiamo che sia giusto portare le nostre idee da quelle parti. Vogliamo creare un laboratorio di idee, a cominciare dal dibattito sul referendum sul taglio dei parlamentari: noi siamo schierati per il ‘no’, ma Fdi e Lega sono allineati sulla posizione del ‘sì’. Cerchiamo di stimolare un dibattito per portarli dall’altra parte: nei tempi in cui organismi privati e sovranazionali hanno più poteri degli Stati e dei governi, cambiare la rappresentanza parlamentare sarebbe una follia. Poi chiaramente la vittoria del ‘no’ sarebbe uno schiaffo ai 5 Stelle e alla loro demagogia populista”.

Non mancherà il momento del confronto sul tema dell’immigrazione nel dibattito “Lampedusa, l’isola delle fake news”. “Riceviamo una marea di notizie fasulle che arrivano dall’isola – continua Di Stefano -. I media non ci raccontano il disagio dei siciliani, i migranti che scappano, e vorremmo far capire quanto siano abili a distogliere l’attenzione: si parla solo del Billionaire e dei ragazzi della “Roma bene” andati in Sardegna, ma forse si dovrebbe parlare di più della politica italiana nel Mediterraneo, del fatto che non stiamo toccando palla e che rischiamo di essere travolti dalle politiche impertinenti di Erdogan e di altri”.

Politica, ma anche interventi di giornalisti e scrittori (si parte giovedì 3 alle 17 con l’incontro su innovazione e ambiente dal titolo “Innovazioni senza confini”, con Gian Piero Joime, Fabio Massimo Frattale Mascioli e Antonello Rizzi) e presentazioni di libri.

Sarà presente la casa editrice Altaforte con alcuni incontri. “Abbiamo sempre individuato in CasaPound un luogo di confronto, dove abbiamo trovato una mano amica – dice l’editore Francesco Polacchi -. Per Altaforte è un’opportunità perché ci vengono preclusi spazi ovunque, da Torino a Roma. Presenteremo, tra i vari titoli, “Mussolini e la filosofia’ di Adriano Scianca, il primo libro storico/filosofico sul periodo del fascismo che fa Altaforte, al contrario di quello che è stato scritto dai giornali. Farà tanto rumore in un periodo in cui non esiste libertà di espressione”.

Nessun commento sulle polemiche che stanno precedendo l’avvio della festa di CasaPound, con l’Anpi che annuncia di presentare denunce in procura in caso di “apologia di fascismo”. “La festa si farà senza problemi, al di là delle polemiche che ci sono tutti gli anni e che arrivano dall’estrema sinistra rumorosa”, conclude Di Stefano.

Rispondi