(Adnkronos) – Le autorità “dovrebbero decidere di fare qualcosa” contro la pandemia silenziosa dell’antibioticoresistenza, dovrebbero rendere “attrattivo” questo mercato come hanno fatto per “i farmaci orfani nelle malattie rare perché se c’è una patologia come germi resistenti che uccidono milioni di persone è emergenza”, ha detto Lucia Aleotti incontrando a Firenze la stampa per presentare i risultati del Gruppo del 2023. “Va ben parlare di prevenzione e uso adeguato degli antibiotici – continua Aleotti – ma cosa facciamo quando, nonostante tutto, abbiamo un paziente con infezione resistente? Serve un antibiotico potente. L’azienda porta avanti il farmaco con difficoltà incredibili, è difficilissimo perché sono farmaci per pochi pazienti che devono essere trattati rapidamente altrimenti se ne vanno nel giro di 10 ore. Non hanno il tempo di comitati etici. Se di fronte a un’azienda” che investe in questo contesto “difficilissimo invece di dare un premio per rendere attrattiva l’area, si continua a guardare ai prezzi degli antibiotici di decenni fa, il messaggio che ricevo come imprenditore è di non investite nei nuovi antibiotici. L’unico modello che può funzionare veramente è quello dei farmaci orfani con un premio per chi sviluppa questi farmaci innovativi” . “Tutti conoscono il problema dell’antibiotico resistenza, tutti ne hanno conoscenza – ribadisce Elcin Barker Ergun, Ceo di Menarini – ma non sia ta facendo davvero qualcosa per cambiare. Ci sono delle misure, ma i farmaci innovativi arrivano dal biotech che”, non sostenute, “sono fallite. Forse una nuova policy come quella prevista per i farmaci orfani potrebbe fare la differenza. Anni fa non si riconoscevano questi farmaci, oggi sono una realtà per le malattie rare. Serve qualcosa di simile anche per l’antibioticoresistenza”. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)