In Italia è stata prodotta un’automobile che ha segnato un’epoca ed è diventata un’icona di un periodo tanto tormentato quanto magico per la cultura popolare. Stiamo parlando della Alfa Romeo Giulia berlina prodotta negli anni del boom economico e nei successivi anni di piombo, cioè gli anni 60 e 70 del secolo scorso.
La Giulia berlina ha cavalcato letteralmente un ventennio della storia italiana, diventando un simbolo per tutti coloro che vogliono guardare a gli usi, ai costumi e agli avvenimenti anche tragici di quel periodo. La sua fama è data soprattutto dalle sue prestazioni e dalla sua duttilità: impiegata per anni tanto dalle forze dell’ordine quanto da banditi, terroristi e contrabbandieri, è stata al centro di mille avventure per le strade della nostra Nazione diventando protagonista assoluta del momento storico che ha vissuto. I film polizieschi anni 70 ne hanno consacrato il mito dandole la fama che oggi tutti conosciamo.
“L’auto per la famiglia che vince le corse“, questo era il motto pubblicitario che presentava la Giulia all’inizio degli anni 60. Presentata alla stampa all’autodromo Nazionale di Monza il 27 Giugno del 1962 con il modello 1.6 Ti, la Giulia sostituiva la gloriosa Giulietta altra icona dell’Alfa Romeo. Il suo famoso bialbero erogava la potenza record per l’epoca di 92 Cv e raggiungeva una velocità massima notevole rapportata sempre al momento di oltre 165 km/h. La stampa rimase letteralmente sorpresa dalla sua linea di “rottura” con i canoni dell’epoca: “l’auto disegnata dal vento” recitava un’altro slogan che pubblicizzava la Giulia. Disegnata dal vento perché la sua aerodinamica era stata disegnata dalla galleria del vento, arrivando all’incredibile per l’epoca coefficiente di penetrazione all’aria (cx) di 0,34.
La sua forma aggressiva sull’anteriore e a coda tronca sul posteriore era stata studiata proprio per la maggiore aereodinamicità possibile. Il peso per nulla elevato e una meccanica derivata dalle corse, hanno reso la berlina disegnata dal vento un vero e proprio riferimento per la sua categoria. La gamma arricchita, con le versioni 1300 e le varie versioni Super 1.3 e 1.6 si è evoluta nei suoi 15 anni di produzione. Menzione a parte la Giulia Ti Super prodotta in soli 501 esemplari, con motore più potente e carrozzeria alleggerita e destinata alle gare, oggi raro e ambito mezzo per i collezionisti di tutto il mondo.
Ci sarebbe tantissimo da parlare di un’automobile come la Giulia, dalla sua proverbiale tenuta di strada al suo cambio di primo brevetto Porsche, al motore con il suo rombo caratteristico e la sua coppia che che la rende, ancora paragonata alle auto di nuova generazione, un’automobile pronta ed elastica. Oggi guidare una Giulia, non è semplicemente “guidare un’automobile”, ma pilotare una leggenda.