Il Governo ha deciso di far arrivare in Piemonte altri 76 immigrati sbarcati a Lampedusa nei giorni scorsi facendo così insorgere la giunta regionale di centrodestra che si considera “presa in giro” in merito all’impegno del governo centrale di non distribuire più in regione altri immigrati sbarcati in Sicilia.
E così il Presidente Cirio attacca il presidente del consiglio Giuseppe Conte, e il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese: “Il governo ci ha preso in giro. C’era un impegno con il Viminale che in Piemonte non sarebbero stati mandati altri migranti, ma è stato disatteso. E per di più lo abbiamo appreso da una notizia di agenzia di stampa – attacca il presidente di centrodestra – Il Piemonte non ce la fa, soprattutto in questo momento. Il governo fa ordinanze a ogni sole che sorge”.
Anche l’assessore alla sicurezza Fabrizio Ricca che questa mattina insieme al governatore ha fatto un sopralluogo nell’hub di Castello di Annone in provincia di Asti, dove arriveranno questa sera su disposizione del ministero degli interni i 76 immigrati, non le manda a dire al governo Conte: “Il governo tradisce la parola data – denuncia Ricca – Senza opposizione di Regione e mediazione di Prefettura sarebbero stati 300. Se Lamorgese è veramente una donna dello Stato, come l’abbiamo conosciuta da prefetto di Milano, mantenga la parola data e si riprenda gli immigrati. L’idea originaria del ministero dell’Interno era di mandarne 300 e solo l’opposizione della Regione e la mediazione della prefettura di Torino hanno impedito che questo proposito si concretizzasse. La Regione, però, non può rimanere in silenzio e accettare supinamente questa mancanza di rispetto”. E ancora: “Il Piemonte ha già pagato duramente l’emergenza sanitaria di questo inverno. Non vuole pagare sulla sua pelle la politica scellerata dei ‘porti aperti’ voluta dal governo Conte”.
Gli immigrati sbarcati in Sicilia arriveranno con tampone già eseguiti: “Ma la Regione lo ripeterà una volta giunti sul territorio per una maggiore verifica delle condizioni di sicurezza sanitaria – aggiunge Cirio – Questa situazione non è più accettabile e sarebbe meglio predisporre un sistema efficace di chiusura dei porti, piuttosto che scaricare sulle regioni le conseguenze di questi arrivi ormai incontrollati”.Stiamo già gestendo migliaia di rientri dalle ferie e deve affrontare l’inizio della scuola – dice – Il Piemonte non può farsi carico di problemi in più e chiederà alla Conferenza delle Regioni di affrontare il tema con urgenza a livello nazionale”.