Il sindaco di Torino Chiara Appendino fa il ‘suo’ punto sulla gestione della città sul suo profilo social.
“Ogni Amministratore pubblico sa che la parte più complessa del suo lavoro è anche quella che è più difficile da comunicare ai cittadini. Per quanto fondamentale. Sto parlando del bilancio. Ora, a distanza di quattro anni dal nostro insediamento, i numeri parlano chiaro. – A fine 2015 il debito era di 3 miliardi. A fine 2020 sarà di 2,5. E voi considerate che, a fine 2016, solo il pagamento degli interessi sul debito e di quota capitale assorbivano circa il 22% delle entrate. Si tratta di risorse che non possono essere messe al servizio dei cittadini. Ma su questo torno dopo; per riuscire a ottenere questi risultati servono, quanto più possibile, ordine nei conti e tempi certi. Esattamente come succede nell’economia domestica. Noi, per la prima volta dopo 24 anni, siamo riusciti ad approvare il bilancio di previsione 2020 entro l’anno solare precedente.”
Questo l’elenco fatto dal sindaco sui ‘suoi’ successi che ha poi proseguito: “Cosa significa? Poter far partire i bandi (e dunque cantieri e lavori concreti) con una programmazione precisa e compatibile con le esigenze della città. I cantieri 2020. Ecco che dunque, grazie a questo tipo di gestione del bilancio, nei prossimi mesi vedremo un’importante operazione di lavori in città, su manto stradale, aree verdi, e molto altro. Questi andranno a comprendere i lavori residui 2018, 2019 e 2020. Su questo continuerò ad aggiornarvi. Anticipo una possibile obiezione: “Sono passati quattro anni, non potevate farlo prima?”. Rispondo in maniera molto semplice: serve tempo. Sono operazioni di enorme portata e noi non ci siamo mai risparmiati in tal senso.”
Tutto questo però non spiega il fatto che stranamente i lavori strutturali sulle ‘aree verdi’ e sul ‘manto stradale’ inizieranno quasi in contemporanea con la campagna elettorale per le nuove elezioni comunali. Con tutta la ‘buona fede’ sembra una mera propaganda per ricevere consenso per un nuovo mandato elettorale, anche perché i suddetti lavori cittadini dovrebbero essere all’inizio di un mandato e non alla fine.