Asl del Piemonte nella bufera, si indaga su molti appalti che sarebberero, a detta degli agenti, truccati.
La Guardia di Finanza di Torino ha eseguito quindici ordinanze di custodia cautelare nei confronti di dipendenti pubblici, commissari di gara, agenti e rappresentanti di alcune imprese. Accusati, a vario titolo, di corruzione, turbativa d’asta e frode nelle pubbliche forniture con gare truccate, frodi nelle pubbliche forniture e corruzione all’interno delle Asl piemontesi.
Le indagini si sono avviate dopo l’accertamento di un ammanco nell’Azienda ospedaliera universitaria Città della Salute e della Scienza di Torino, per un valore di circa 300.000 euro. L’ammanco riguarda un costoso prodotto farmaceutico, il Bon Alive, e sarebbe causato dalla condotta di un’incaricata di un’impresa torinese che si è avvalsa della “collaborazione” di un dipendente pubblico.
Asl Piemonte, le indagini sugli appalti truccati
Le indagini coordinate dalla procura di Torino hanno scoperto che l’uomo, in cambio di tangenti, ha modificato le richieste d’ordine all’economato dell’ospedale Cto di Torino. Per fare ciò ha apposto firme false di altri infermieri per il reintegro delle giacenze del prodotto. Pur risultando essere stato pagato, il prodotto non veniva utilizzato nelle sale operatorie né tantomeno risultava stoccato in magazzino.
In seguito il dipendente ha riconsegnato il prodotto ordinato alla rappresentantesi dell’azienda che lo aveva fornito. Le indagini sono risalite a molte condotte illecite. Per alcune gare d’appalto da rappresentanti e agenti d’impresa e da componenti delle commissioni nominati da alcune Asl. E’ emerso un collaudato e articolato sistema di interazioni fra soggetti privati e commissari di gara. Il tutto finalizzato a truccare le gare d’appalto attraverso la modifica dei relativi capitolati, l’attribuzione di punteggi di favore e la rivelazione di informazioni riservate.
Tre appalti truccati scoperti
La guardia di finanza di Torino e la procura della Repubblica hanno messo nel mirino soprattutto tre gare d’appalto.
La prima gara bandita consisteva nella fornitura di camici chirurgici sterili monouso. E’ stato accertato che alcuni membri della commissione della gara d’appalto hanno favorito un’impresa. Modificando il capitolato di gara e attribuendole punteggi elevati, in cambio di oggetti preziosi.
La seconda gara, bandita dalla Aou Maggiore della Carità di Novara, per la fornitura di distributori di divise e giacche in tnt. E’ stato accertato che alcuni incaricati e agenti di un’impresa veneta hanno fornito puntuali istruzioni a un dipendente pubblico della struttura. Al fine di sospendere la gara d’appalto e redigere un nuovo capitolato conforme alle richieste ricevute.
La terza gara, bandita dalle Asl di Asti e Alessandria, nonchè dall’Azienda ospedaliera SS Antonio e Biagio e C. Arrigo di Alessandria, per la fornitura di prodotti e apparecchiature chemioterapiche. E’ emerso che diversi agenti e incaricati di un’impresa modenese hanno consegnato a un membro della commissione. A seguito dell’aggiudicazione di un lotto per la fornitura di beni del valore di quasi 1 milione di euro, orecchini in oro rosa e topazi azzurri.
Milioni di euro
Il valore complessivo delle gare d’appalto oggetto di turbativa ammonta a circa 3.5 milioni di euro. Nel corso dell’operazione i finanzieri hanno, infine, sequestrato disponibilità finanziarie e beni per quasi 300.000 euro, riconducibili al profitto degli illeciti penali commessi.