“Basta manicomi per bambini”: questo si legge a margine del comunicato dell’”Associazione Nazionale Bambini e Famiglie Bersaglio”. A sostegno dell’appello degli Esperti delle Nazioni Unite, nasce dal “tentativo – secondo l’associazione – di restaurazione di un approccio coercitivo alla salute mentale. Rischiamo così di perdere o rallentare quarant’anni di conquiste civili da Basaglia a Bibbiano”.

La presa di posizione dell’associazione

“Gli Esperti dei Diritti Umani delle Nazioni Unite hanno invitato il Consiglio d’Europa a ritirare la Bozza del Protocollo Aggiuntivo alla Convenzione di Oviedo. Che conserva un approccio alle politiche e alle pratiche sulla salute mentale basato sulla coartazione. Incompatibile con i principi e gli standard attuali sui Diritti Umani e con la riforma Basaglia che quarant’anni fa aveva aperto le porte dei manicomi.

Questo Protocollo rischia anche di frenare la grande riforma sociale avviata a Bibbiano nel 2019. Che sta mettendo in crisi la nuova forma di repressione dei Diritti Umani e dei Bambini costituita dalla Filiera Psichiatrica.
Infatti, il Comitato di Bioetica presso il Consiglio d’Europa si riunirà all’inizio di giugno per votare un Protocollo Aggiuntivo alla Convenzione di Oviedo. Che consentirebbe ai 47 Stati Membri del Consiglio d’Europa di utilizzare misure coercitive, compresi il trattamento forzato e il collocamento involontario in istituti psichiatrici di persone con problemi di salute mentale.

Se passasse questo documento, la chiusura delle scandalose strutture psichiatriche ad alto contenimento che, grazie alla riforma generata dallo scandalo di Bibbiano, stavamo riuscendo a chiudere potrebbe essere rallentata. Con migliaia di ragazzi che rischiano di rimanere imprigionati in queste strutture coattive. Il disagio dei nostri ragazzi difficili non va istituzionalizzato con misure obbligatorie. Questi ragazzi hanno il diritto di essere aiutati nelle loro famiglie attraverso progetti rispettosi dei Diritti Umani. Non vanno rinchiusi nei ‘manicomi per bambini‘.

Esperti delle Nazioni Unite molto preoccupati della deriva autoritativa

“Le evidenze schiaccianti del Forum Europeo sulla Disabilità e sulla Salute Mentale e di altre organizzazioni. E il crescente consenso all’interno delle Nazioni Unite, inclusa l’Organizzazione Mondiale della Sanità, mostrano che l’internamento forzato nelle istituzioni mediche e i trattamenti obbligatori hanno degli effetti dannosi. Quali sofferenza, traumi , umiliazione, vergogna, stigmatizzazione e paura per le persone con disabilità psicosociali”.

“L’approccio costrittivo alla salute mentale danneggia le persone con disabilità. Non dovremmo tornare indietro autorizzando un approccio obsoleto. Le persone con disabilità psicosociali hanno il diritto di vivere nella loro comunità e di rifiutare le cure mediche”.

“Mentre ci sono sforzi in tutto il mondo per riformare le politiche sulla salute mentale, ci sorprende che il Consiglio d’Europa, un’importante organizzazione regionale per i Diritti Umani, stia pianificando di adottare un Trattato che sarebbe una battuta d’arresto. Che invertirebbe tutti gli sviluppi positivi in Europa con effetti agghiaccianti in altre parti del mondo”.

Altre voci contro il protocollo

La controversa bozza del Trattato ha suscitato forti opposizioni in Europa e nella Comunità Internazionale. Anche le voci all’interno del Consiglio d’Europa, come l’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa e il Commissario per i Diritti Umani del Consiglio d’Europa, si sono espresse contro il Protocollo.

“Il Consiglio d’Europa ha ora un’opportunità unica di passare dai vecchi approcci coattivi alla salute mentale. Verso passi concreti che promuovano dei servizi di supporto nella comunità e la realizzazione dei Diritti Umani per tutti. Senza discriminazioni sulla base della disabilità. Esortiamo il Consiglio d’Europa a far parte del futuro e non del passato nella salute mentale”, hanno sottolineato gli Esperti.

Rispondi