(Adnkronos) – Si aggrava la tensione in Medio Oriente dopo che tre soldati americani sono morti in un attacco di droni su una base Usa in Giordania, al confine con la Siria. Non sono ancora chiare le circostanze e l'origine del blitz, ma l'Iran ha negato di essere coinvolto nell'attacco o di aver sostenuto le milizie responsabili. ''Queste accuse sono fatte con obiettivi politici specifici di invertire la realtà nella regione'', ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Nasser Kanaani, citato dall'agenzia di stampa Irna.  
A puntare il dito contro Teheran era stato il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden. "Mentre stiamo ancora raccogliendo i fatti di questo attacco, sappiamo che è stato effettuato da gruppi militanti radicali sostenuti dall'Iran che operano in Siria e Iraq", ha detto. "Non abbiate dubbi – ha aggiunto – chiederemo conto a tutti i responsabili nel momento e nel modo che sceglieremo". Anche il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin ha incolpato le “milizie appoggiate dall’Iran” per i ripetuti attacchi contro le forze statunitensi, assicurando che la risposta arriverà "nel momento e nel luogo di nostra scelta”. 
Donald Trump si è scagliato contro Biden. "Questo sfrontato attacco agli Stati Uniti è l'ennesima conseguenza orribile e tragica della debolezza e della resa di Joe Biden", ha scritto in un post sui social. Trump ha aggiunto che l'incidente di oggi, l'attacco di Hamas del 7 ottobre e l'invasione russa dell'Ucraina non sarebbero avvenuti se lui fosse stato ancora presidente: “Invece, siamo sull’orlo della terza guerra mondiale”.  A partire dallo scorso venerdì, ci sono stati più di 158 attacchi contro gli Stati Uniti e le forze della coalizione in Iraq e Siria, anche se i funzionari hanno descritto il costante lancio di droni, razzi e missili come infruttuosi in quanto spesso non hanno causato lesioni gravi o danni alle infrastrutture.  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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