(Adnkronos) – L'incarico del ministro americano della Difesa Lloyd Austin non sembra per ora in pericolo, ma qualcuno dovrà pagare al Pentagono per l'incredibile vicenda del silenzio sul suo ricovero in ospedale di cui non era informato nemmeno il presidente Joe Biden. "Qualche testa deve cadere", titola il sito "Politico" mentre sale la polemica. E intanto non sono state ancora pienamente chiarite l'esatta natura dell'intervento chirurgico cui si è sottoposto Austin, le complicanze insorte e le sue attuali condizioni. Né è stato spiegato come mai il presidente americano e il pubblico non siano stati informati dell'emergenza medica che ha coinvolto Austin. Il 1 gennaio, quando è stato ricoverato, Austin aveva partecipato in collegamento telefonico ad una riunione alla Casa Bianca sulla crisi in Medio Oriente. Qualche giorno dopo, Austin si è fatto sostituire da un alto funzionario del Pentagono, Sasha Baker, ad un'altra riunione alla Casa Bianca, sulla situazione ad Haiti. Allora non era sembrato strano. Ma né il Consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan, né lo stesso Baker, sapevano che in quel momento Austin era ricoverato al Walter Reed National Military Medical Center per le complicazioni di un intervento chirurgico. E che la vice segretaria alla Difesa, Kathleen Hicks, in vacanza a Portorico, aveva dovuto assumersi alcuni compiti del suo capo.
Venerdì molti alti funzionari sono rimasti scioccati quando Kelly Magsamen, capo dello staff di Austin, ha inviato una mail per informare i vertici militai e civili del Pentagono dello stato di salute del ministro della Difesa. Sia la mail che l'annuncio pubblico diramato due ore dopo contenevano informazioni molto scarne. Il Congresso è stato notificato solo un quarto d'ora prima del comunicato pubblico. Austin ha ripreso venerdì sera le sue piene funzioni, ma si ignora quando verrà dimesso dall'ospedale. Non è ancora chiaro perché le condizioni di salute di Austin siano state tenute nascoste, in una vicenda che ha messo in imbarazzo l'amministrazione Biden. Quattro fonti hanno assicurato Politico che per ora il posto di Austin non è in pericolo. In una situazione di tensione internazionale, con le guerre in Ucraina e in Medio Oriente, tanto più in un anno elettorale, non vi è nessuna voglia di cambiare un capo del Pentagono che finora ha funzionato bene. Anche perché ci sarebbe il rischio di problemi e lungaggini per la conferma della nomina di un successore in Senato. Ma le fonti ritengono che "qualche testa dovrà cadere". "Non informare la Casa Bianca, il Congresso e i media che era ammalato, e dire allo staff del Pentagono che lavorava da casa… questo è un problema – nota un ex funzionario del Pentagono – qualcuno ha preso la decisione di tenere tutto nascosto. Quella persona probabilmente dovrà andare via a breve". —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)