(Adnkronos) –
BYD allarga le sue mire espansionistiche, puntando dopo l’Europa, alla Turchia.  Recentemente, il colosso automobilistico cinese, ha rivelato la sua intenzione di costruire un nuovo sito produttivo in Ungheria, mentre la Chery, azienda consociata del Gruppo SAIC, ha scelto la Spagna. Nel frattempo, proseguono le trattative tra la BYD e l’Italia e non solo.  Perché anche la Turchia sarebbe interessata all’entrata sul proprio mercato nazionale, del brand cinese. Ad ammetterlo è stato il primo ministro turco dell’industria e tecnologia, Faith Kacir, che in un’intervista a Bloomberg, ha svelato come il Governo fosse in un’avanzata fase di trattative sia con la BYD che con la Chery, per la realizzazione nel Paese, di nuovi stabilimenti industriali.  Una scelta quella della BYD, frutto di una strategia che prevede di espandere la produzione al di fuori del paese di origine, anche per aggirare i dazi doganali imposti dalla UE sui prodotti provenienti dalla Cina.  Non bisogna dimenticarsi che tra la Turchia e l’Europa vige un accordo sul libero scambio e passaggio di merci.  Altro fattore importante è il mercato turco, dove le autorità locali prevedono che entro il 2025, saranno vendute oltre 180.000 BEV, quota che nel 2032, crescerà del 30%.  Sia l’Italia che la Turchia vogliono attirare gli investitori stranieri sfruttando dunque, non solo l’assenza di dazi ma anche gli incentivi locali. —motoriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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