(Adnkronos) – “Sono stupito e amareggiato dalle dichiarazioni di Fedez. Le sue sono accuse false. Eviti le polemiche politiche”. Giulio Gallera risponde a Fedez. L’ex assessore al Welfare della Regione Lombardia commenta le parole del cantante, che in un video postato sul suo account Instagram, subito dopo lo scoppio del 'pandoro-gate', aveva ricordato l’ingente somma raccolta insieme alla moglie Chiara Ferragni per realizzare un reparto di terapia intensiva durante la prima ondata del Covid. Nello stesso filmato, Fedez aveva dichiarato che l'altro spazio di cura per i malati Covid, messo in piedi dalla Regione in Fiera, sarebbe costato milioni di euro pubblici e sarebbe entrato in funzione diversi mesi più tardi rispetto a quello realizzato coi proventi ricavati dalla coppia. "La nostra terapia intensiva è stata realizzata interamente con le donazioni", sottolinea Gallera all'Adnkronos. "Io ringrazio ancora di cuore Fedez e Chiara Ferragni per il contributo significativo che hanno dato per la realizzazione del reparto aggiuntivo di terapia intensiva del San Raffaele, che ho anche visitato qualche giorno prima dell'inaugurazione. Però, Fedez non può dire che quello che hanno fatto lui e la moglie ha funzionato, mentre quello che è stato fatto da altri non ha funzionato o è costato milioni in risorse pubbliche. Perché tutto questo è falso, semplicemente". Gallera, nel suo racconto, ricorda le fasi più violente del Covid in Lombardia. E spiega come è nata la decisione di realizzare il grande reparto. "Erano giorni molto complessi. C'erano persone che avevano bisogno di un respiratore per poter sopravvivere. I malati Covid inondavano gli ospedali. Da qui l'idea di creare un nuovo spazio dedicato a queste specifiche. Chiamiamo Guido Bertolaso, trattiamo col governo. In pochissimo tempo realizziamo il reparto, che è stato consegnato il 30 marzo. Un vero e proprio nuovo ospedale all'interno della Fiera". Il primo paziente viene ricoverato all'interno del nuovo spazio dalla Regione il 6 aprile 2020. "Siamo stati molto tempestivi. Tutti gli altri ospedali provvisori, come quelli realizzati in Emilia Romagna e in Campania, sono stati messi in funzione verso maggio o giugno, quindi mesi dopo", spiega l'ex assessore. Giulio Gallera snocciola anche i numeri dei posti letto allestiti. "Nella terapia intensiva di Fedez c'erano 14 posti. Sono stati utilissimi, su questo non c'è dubbio. Noi, nel nostro, ne avevamo allestiti 157 che, durante la seconda fase, hanno ricoverato 538 pazienti. In assenza di questo nuovo reparto in Fiera non avremmo retto l'ondata che è arrivata su Milano a partire da ottobre 2020". E ci tiene a sottolineare la natura privata dei fondi del reparto: "È costato 21 milioni di euro, ma nessuna risorsa pubblica è stata utilizzata. Tutti soldi dati dalla società civile, dal grande mecenatismo lombardo, fatto anche dei pochi euro donati da ragazzi o pensionati. Ripeto: nemmeno un euro pubblico è stato usato". L'ex assessore si toglie qualche sassolino dalla scarpa sul tema della gestione della pandemia in Lombardia. "Fino a fine marzo 2020 siamo stati considerati degli eroi. Dopodiché, c'è stato un po’ un gioco ad attaccare la Regione Lombardia. Non si può dire che la nostra Regione non sia stato in grado di affrontare in modo efficace l'emergenza. Durante la prima ondata, siamo passati da 724 a 1.800 posti in terapia intensiva. I letti nei reparti di pneumologia sono passati da 1.200 a 12mila. E poi il tasso di letalità, che è il rapporto tra quanti sono stati gli infetti e i morti, in Lombardia nella prima ondata è stato inferiore alla media nazionale, nonostante qui si sia scatenato l'inferno. Lo evidenziano dati statistici dell'Istat e dell'Istituto Superiore di Sanità", spiega Gallera. Che continua: "Si è attaccato il duo Fontana-Gallera, ma oggi ci sono i dati e bisogna riconoscere a Fontana e a Gallera hanno lavorato in maniera da salvare più vite alle persone che da altre parti". Gallera non vuole entrare nel merito del caso del 'pandoro-gate'. " Se c'è stata una sanzione da parte dell'Antitrust, è perché le Autorità hanno fatto i loro approfondimenti, come quello che sta venendo fuori oggi rispetto alle uova di Pasqua. Indubbiamente, non mi sembrano delle operazioni eticamente molto nobili", dichiara. "Mi è dispiaciuto cosa è stato detto. Capisco l'uomo Fedez, che si è sentito in dovere di difendere sua moglie rispetto alla critica mossa dalla presidente del Consiglio Meloni. Però mi dispiace che l'abbia fatto dicendo delle cose false e accusando Regione Lombardia in maniera falsa". "Fedez e Chiara Ferragni sono due personaggi che hanno una capacità di penetrazione importantissima sulla comunicazione, soprattutto su alcune fasce come i ragazzi. Da assessore alla sanità, ho fatto per anni le campagne Avis per invitare i giovani a donare. E, ovviamente, le mie sono state molto meno efficaci della campagna che ha fatto ultimamente Fedez. Proprio per questo, lui e sua moglie Chiara dovrebbero essere molto attenti a quello che dicono e dovrebbero utilizzare a fin di bene le cose che fanno, come in gran parte hanno fatto", spiega l'ex assessore. Dall'ex capo della sanità in Regione arriva un monito per il rapper. "Fedez dovrebbe evitare le polemiche politiche, soprattutto quelle che sono poi fondate su notizie false. Alla fine tutte le bugie hanno le gambe corte. E le bugie rischiano di dare un'immagine negativa a chi le ha espresse", dice Gallera. (di Marco Di Vincenzo) —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)