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Céline Dion ha rivelato di aver assunto livelli quasi letali di Valium mentre lottava contro la sua malattia, la sindrome della persona rigida, che le è stata diagnosticata nel dicembre 2022, i cui sintomi si erano manifestati già da un po' di tempo. La 56enne cantante canadese ha raccontato a Nbc News, in un'intervista esclusiva, che, prima della diagnosi, gli spasmi muscolari di cui soffriva erano così forti che iniziò ad assumere quantità di farmaci da prescrizione potenzialmente letali. Un anno dopo aver annullato il suo tour a causa della malattia, Dion ha raccontato che, durante i dieci anni di test necessari ai medici per arrivare alla diagnosi corretta, era diventata dipendente dal sollievo fornito da dosi sempre più elevate dell'ansiolitico sedativo a base di diazepam. "Non sapevo, onestamente, che potesse uccidermi. Prendevo, ad esempio, prima di uno spettacolo, 20 milligrammi di Valium, e poi, solo camminando dal mio camerino al backstage, non c'era più", ha detto Dion, descrivendo la rapidità con cui il sollievo dal dolore svaniva. "A un certo punto, il fatto è che il mio corpo si è abituato a 20, 30 e 40 gocce. Rilassava tutto il mio corpo. Per due settimane, per un mese, lo spettacolo continuava, ma poi ci si abitua e non funziona più". A un certo punto la cantante ha assunto 90 milligrammi di farmaco al giorno, ha raccontato sempre alla Nbc News, per alleviare gli spasmi muscolari dovuti al disturbo, che possono essere così intensi da rompere una costola mentre si diffondono nel corpo. Dion ha raccontato i momenti in cui il disturbo è diventato evidente per lei e per le persone del suo team durante il Taking Chances Would Tour del 2008, prima di un concerto in Germania. "Ho detto ai miei assistenti e ai miei collaboratori: 'Non so se posso fare lo spettacolo. Non so cosa stia succedendo", ha ricordato nell'intervista. "Ero molto, molto, molto spaventata. E poi si va nel panico, e più si va nel panico, più si hanno spasmi. Sono salita sul palco…naturalmente. E ho iniziato a cantare in modo più nasale". Si decise che questo difetto vocale sarebbe stato "compensato" "abbassando un po' le canzoni con le chiavi e proiettando più nasalità – e speranza".
Céline Dion, che non calca il palcoscenico dal marzo 2020, da quando il Covid la costrinse a interrompere i concerti: il lato positivo della pandemia è stato che la cantante ha avuto il tempo di riprendere il controllo della sua salute e di ridurre la pericolosa dipendenza dai farmaci. "È stata un'opportunità per me di prendermi una pausa", ha detto nell'intervista. "E di essere intelligente. Ho interrotto tutto con l'aiuto dei medici. Stavo smettendo di prendere tutti i farmaci, soprattutto quelli cattivi. Ho smesso tutto perché non funzionava più". Tuttavia, la Dion e il suo team di medici hanno continuato a lottare per scoprire cosa stesse accadendo esattamente al suo corpo. E anche se non saliva più sul palco, i sintomi persistevano. Poi nell'inverno del 2022 la diagnosi definitiva: sindrome della persona rigida. Dion ha lavorato con il suo staff di medici e ha dichiarato di essere determinata a tornare a cantare. "Tornerò sul palco, anche se dovrò strisciare, lo farò", ha assicurato. —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)