Dalla periferia al centro di Torino per un giro festini a base di crack e sesso. Il servizio di Luigi Pelazza delle Iene ha sollevato un polverone che coinvolge non solo il traffico di droga gestito da pusher africani e maghrebini. Grazie al racconto di un 25enne viene alla luce un giro di prostituzione omosessuale.
Il filo conduttore parte dalle periferie della città, dove i tossici comprano e consumano abitualmente droghe. Dove vengono anche adescati da imprenditori facoltosi e professionisti di settore della “Torino bene” che, promettendo loro una dose, chiedono in cambio una prestazione sessuale.
Le dichiarazioni del ragazzo
“C’è uno spacciatore, nei pressi di Lungo Dora Napoli, trentenne, di origine marocchina. Prende soldi ogni volta che presenta ragazzi nuovi disposti a prostituirsi pur di ottenete in cambio dosi di crack. So che prende 100 o 150 euro a ragazzo”. A chi vengono presentati? “A due uomini, molto ricchi, che sborsano soldi per avere dei ragazzi. Vivono nel centro di Torino. Sono imprenditori. Hanno belle case, nei loro salotti ci sono fiumi di droga. Lì dentro puoi fumare quanto vuoi”.
Sesso in cambio di crack, le indagini
Secondo le prime indagini si è riscontrato che nei salotti chic del centro si svolgevano festini in cui andavano in scena le peggiori perversioni dei “gentili benefattori”. Questa catena sgradevole è stata smascherata dal 25enne, cliente abituale di questi spacciatori. Secondo la sua versione sono gli stessi che segnalano le possibili vittime.
Nella testimonianza del ragazzo, data alla pm Laura Longo, si evince che in questi festini è usata anche la GHB, detta droga dello stupro. Droga che veniva utilizzata quando la vittima faceva resistenza o si pentiva della scelta all’ultimo.