I social sempre più “pericolosi” per il libero pensiero? La Polizia Locale di Moncalieri vuole fare passare guai giudiziari non sono a chi condivide, ma anche a chi approva con un like o appoggia apertamente commenti offensivi contro di loro.
Pugno di ferro e tolleranza zero, quindi, con lo scopo di mettere un freno all’odio – contro gli interventi della polizia locale – sui social network. Soprattutto contro i vari commenti offensivi che, a detta loro, spesso sono privi di veridicità.
Quale potrebbe però essere il “crimine” in un sistema basato sul libero arbitrio e pensiero? Si può rischiare la diffamazione a mezzo stampa, per esempio. Ma anche “oltraggio a pubblico ufficiale“, se ci sono gli estremi. E se qualcuno condividesse pubblicamente un contenuto offensivo pubblicato da un altro utente, secondo la Polizia Locale di Moncalieri automaticamente la pensa nella stessa maniera. E quindi si è denunciabili.
Si parlerebbe solo di post estremi e offensivi, non quelli classici di critica. Ma chi lo decide il confine? C’è da segnalare che in passato è già capitato a qualcuno di essere convocato in caserma per un post. Quasi sempre senza conseguenze.
Pronti a strette e pugni di ferro, quindi. Ma la libertà di pensiero sarà d’accordo?