Sono stati notificati procedimenti penali ai militanti di CasaPound per la commemorazione di Acca Larenzia tenutasi a Roma lo scorso 7 gennaio. Le notifiche arrivano a pochi giorni dall’anniversario della strage, a distanza di 11 mesi dall’evento. Secondo CasaPound, questa tempistica sarebbe “assurda e strumentale”, sottolineando che le denunce non impediranno lo svolgimento dell’appuntamento annuale.
Il ricordo delle vittime di Acca Larenzia, a 46 anni dalla strage, rimane per CasaPound “sacro e solenne”, al di là delle accuse. “Non possono essere né denunce, né condanne a fermare un momento di memoria così importante”, affermano nel loro comunicato.
La sentenza delle Sezioni Unite e l’accanimento giudiziario
CasaPound evidenzia un punto centrale della vicenda: la recente sentenza delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione, che esclude reati per situazioni analoghe, come avvenuto nei processi legati alle commemorazioni di Sergio Ramelli a Milano. Questa decisione, che ha portato all’assoluzione di diversi imputati, sembra non essere stata tenuta in considerazione dalle autorità che hanno avviato nuovi procedimenti penali.
Il movimento definisce “paradossale” l’accanimento giudiziario da parte della procura, sottolineando che queste azioni non fanno altro che alimentare polemiche politiche e mediatiche attorno a un momento di memoria e raccoglimento.
CasaPound: “Non faremo passi indietro”
Nonostante le denunce, CasaPound ribadisce la sua posizione: l’appuntamento commemorativo si terrà anche quest’anno. “Questo è un momento di rispetto per le vittime, su cui non faremo mai passi indietro”, concludono. Il movimento richiama inoltre l’attenzione sullo spreco di risorse pubbliche in questi procedimenti, che a loro avviso si trasformano in strumenti di repressione politica.
“Non si può cancellare la memoria”, sottolineano, rinnovando il loro impegno a portare avanti questo ricordo indipendentemente dalle conseguenze legali.