L’aveva ammazzato perché gli sembrava troppo felice. Questa la motivazione data da Said Mechaquat che aveva confessato di aver sgozzato il giovane Stefano Leo il 23 febbraio 2019 mentre camminava sul Lungo Po.
L’omicida è stato processato a Torino e condannato così a trent’anni di carcere. La sentenza è stata pronunciata dopo un rito abbreviato. Said, dopo essersi consegnato ai carabinieri, disse di avere voluto sfogare una situazione di disagio interiore e aggiunse che non conosceva la vittima.