Usavano il condominio che amministravano come un bancomat due amministratori, un uomo e una donna, rinviati a giudizio a Torino. Per essersi procurati un ingiusto profitto e per essersi appropriati indebitamente di circa 90 mila euro. Denaro che era presente nei conti correnti intestati a uno stabile di corso Brunelleschi e che servivano per le spese ordinarie. Nonchè per il pagamento di fatture per gli anni 2017, 2018 e 2019. Anche se dall’inchiesta, coordinata dal pm Ruggero Mauro Crupi, la gestione ‘particolare’ durava da dieci anni.

Ad accorgersi del grosso ammanco è stata la nuova amministratrice che, dopo il passaggio di consegne, ha recuperato la documentazione, che non era stata fornita. Si è così scoperto che sono molti i creditori, con tanto di fatture regolarmente emesse ma mai saldate. Anche i verbali dal 2013 al 2019 erano stati redatti su carta intestata a società differenti, numeri di partita Iva assenti o inesistenti. Ma soprattutto c’erano stati numerosi bonifici e giroconti dai conti correnti condominiali ai conti della coppia.

Dopo la conclusione delle indagini uno degli indagati ha ottenuto un decreto ingiuntivo contro il condominio per altri 6 mila euro. Affermando di aver elargito un prestito allo stabile in un periodo in cui lui non sarebbe stato più amministratore. Tutto questo grazie al riconoscimento di credito che però la Procura ha ritenuto falso, bloccando il decreto.

L’8 giugno scorso ai due è stato notificato un decreto di sequestro preventivo dei beni. Mentre per il 22 settembre è fissata la prima udienza. Nel procedimento il condominio è rappresentato dagli avvocati Gianni Erik Galimi e Marco Arena.

Rispondi