(Adnkronos) – C'è una svolta sul caso dell'omicidio di Cristiano Molè a Corviale alla periferia di Roma. Fermati il mandante e uno degli esecutori materiali dell'assassinio, avvenuto la sera dello scorso 15 gennaio, e del tentato omicidio di Massimiliano Pacchiarotti, avvenuto lo scorso 15 maggio. Ad eseguire ieri sera il decreto di fermo nei confronti dei due i carabinieri del Nucleo Investigativo di via In Selci e la squadra mobile, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma. Per rintracciare gli indagati, che si erano resi irreperibili, sono intervenuti i reparti speciali dei Nocs della Polizia di Stato e del Gis dell'Arma dei Carabinieri. Ieri sera il blitz che ha consentito di rintracciare il presunto mandante in zona Trullo e uno dei presunti esecutori materiali, nascosto in un B&b situato nell'area ovest della Capitale, armato di due pistole (una pistola semi automatica e un revolver) cariche e con il colpo in canna. Già nei giorni precedenti, nel corso delle indagini, i carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma e la Squadra Mobile di Roma, avevano effettuato delle perquisizioni all'interno di alcuni locali, riconducibili agli indagati, che hanno consentito di scoprire un vero e proprio arsenale a loro disposizione, poiché sono state sequestrate: una pistola Beretta modello Gardone, calibro 7,65, con matricola abrasa; una pistola Beretta modello 92x, calibro 9×21, con matricola abrasa; una pistola Tanfoglio Force, calibro 9×21, con matricola abrasa; un fucile a canne mozze, con matricola abrasa; una mitraglietta Uzi, con matricola abrasa; un centinaio di cartucce calibro 9×21 e ulteriori cartucce di altro calibro. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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