I politici di Torino sono favorevoli o contrari al Green pass? E con che riserve? Lo abbiamo chiesto a attivisti della politica torinesese di vari schieramenti, per cercare di capire di più le posizioni degli esponenti di partiti e movimenti.

Il green pass, è indubbio, ad oggi divide le opinioni degli italiani. La maggior parte della popolazione è in possesso del certificato verde, per motivi pratici tipo il lavoro o per “tornare a essere liberi” di muoversi. Il governo Draghi, che gode di una maggioranza schiacciante, ha varato il Super Green Pass per restringere le maglie, impedendo di fatto a chi non è vaccinato di accedere a tante parti della vita sociale della nazione.

Abbiamo voluto quindi domandare ad alcuni esponenti politici torinesi cosa ne pensano dell’attuazione del Green pass e/o del Super Green pass, come metodo per arginare la pandemia. Ecco cosa ne è uscito.

Daniele Valle, consigliere Regionale del PD, è favorevole al Green Pass

Sono assolutamente d’accordo all’attuazione del Green Pass e del super Green Pass. Stiamo faticosamente recuperando spazi di normalità, non possiamo tornare a rischio chiusure per via della diminuzione dell’efficacia dei vaccini e del diffondersi di nuove varianti.

Paola Ambrogio, consigliere comunale di Torino per Fratelli d’Italia, favorevole ma con delle riserve

La mia posizione è quella fondamentalmente di Fratelli d’Italia e quindi di Giorgia Meloni. Non siamo contrari al vaccino come qualcuno ha voluto far intendere, facendo credere che fossimo quasi su posizioni No Vax. Chiediamo solo che non si vada a tentoni, noi da sempre chiediamo ad esempio che ci sia chiarezza per quanto riguarda il trasporto pubblico. Che ci sia uniformità per tutti i trasporti con maggiori controlli sui mezzi. Comunque siamo favorevoli al Green pass come misura, ma siamo per una linea chiara. E che lo stesso non sia un modo da parte del governo per rendere obbligatorio il vaccino.

In questo caso l’esecutivo deve assumersi le proprie responsabilità. Nel caso in cui qualsiasi cittadino avesse qualche problema con il vaccino, vi sia – ad esempio – un indennizzo da parte dello Stato. Lo abbiamo anche chiesto con un emendamento a livello Nazionale. Lo Stato deve assumersi la responsabilità nel momento in cui con il green pass si rende il vaccino di fatto obbligatorio. La nostra posizione purtroppo non è stata mai accolta.

Stessa cosa per il Super Green pass, che crea le condizioni per l’obbligo vaccinale. Non tolleriamo dopo due anni questa posizione poco chiara e di senza assunzione di responsabilità. Il green pass è divisivo e non risolutivo. Ci vogliono provvedimenti paralleli.

Andrea Russi, capogruppo al consiglio comunale del Movimento 5 stelle, è assolutamente favorevole al Green Pass

Prima di essere un esponente politico, sono un operatore sanitario. Nonché consigliere dell’Ordine Professionale dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica e delle Professioni Sanitarie Tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione (TSRM-PSTRP).
Ho lavorato in un Covid hospital sin dall’inizio della pandemia e ho vissuto il periodo Covid anche nella sua fase più acuta. Ora, per fortuna, grazie al vaccino siamo messi sicuramente meglio.

Sono quindi assolutamente favorevole al Green pass, proprio perché sono favorevole all’obbligo vaccinale. Concedere l’accesso ad alcuni servizi, anche solo con un tampone negativo, dunque anche senza essere vaccinati, la considero già un’apertura. Oltre che una concessione di libertà. Altri vaccini sono già obbligatori. Quindi non penso che il green pass sia una limitazione della libertà. Ma che conceda di avere delle libertà che altrimenti non ci sarebbero.

Elena Maccanti, parlamentare della Lega – Salvini, non condivide il Super Green Pass

È noto che la Lega non ha condiviso l’introduzione del Green pass rafforzato anche in zona bianca, ancorché limitato al 15 gennaio. I nostri Governatori e Sindaci hanno manifestato forti perplessità in più occasioni, e lo abbiamo fatto anche in Consiglio dei Ministri.

La Lega ha però lavorato a tutti i livelli per garantire la libertà di movimento e la certezza delle aperture delle attività produttive anche nelle zone gialle e arancioni, a differenza di quanto accaduto lo scorso anno. Garantendo così prospettive e opportunità di lavoro. Abbiamo lavorato soprattutto per evitare di introdurre il green pass obbligatorio per gli under 12. Dobbiamo rapidamente uscire da questa quarta ondata con due obiettivi importanti: tutelare la salute delle persone e dare certezza agli operatori economici.

Pier Bellagamba, consigliere comunale di Forza Italia a Moncalieri, “il green pass è necessario”

Sono favorevole al Green pass in quanto è un imbuto dal quale dobbiamo passare. Ho anche un’attività in proprio e avendo chiuso tre mesi ho toccato con mano le difficoltà. L’altro motivo per il quale sono a favore è che ho perso degli amici e se ci fosse stato il vaccino forse sarebbero ancora fra noi. Il Green pass e il super Green pass sono quindi necessari.

Per Chiara Foglietta, assessore comunale della giunta Lo Russo, il Green Pass è fondamentale per continuare a vaccinare e evitare terapie intensive

Sono favorevole a tutte le misure come il Green pass e il super Green pass. I dati dimostrano che bisogna fare in modo che la gente continui a vaccinarsi. Le persone che sono ricoverate in terapia intensiva sono persone che non hanno per motivi personali o per altri motivi il vaccino. Altre misure che si dovrebbero adottare o continuare ad adottare ovviamente, sono quelle di continuare a mantenere la distanza di sicurezza e mantenere i dispositivi di protezione individuale.

Oltre che areare con maggior frequenza i locali e le aree al chiuso il più possibile soprattutto in questo periodo, in cui magari si fanno riunioni al chiuso. Infine è necessario non abbassare la guardia soprattutto durante le vacanze di Natale quando ci si ritrova in famiglia con i soggetti più fragili.

Silvio Magliano, consigliere Regionale dei Moderati, è a favore perchè è “una misura volta a maggiore libertà sociale”

Il Green pass lo considero una misura che permette alle persone di muoversi in sicurezza e tranquillità. Capisco che vi siano delle remore da parte di alcune persone, ma è una misura necessaria ai fini di un ritorno alla normalità e di una tranquillità economica e sociale. Oltre che ad interrompere la possibilità di passaggio del virus fra un cittadino è l’altro.

I dati lo stanno dimostrando. Sia il Green pass che super Green pass sono misure volte a una maggiore libertà sociale, al contrario di quello che pensa qualcuno.

Matteo Rossino, del comitato cittadino Torino Tricolore, è l’unica voce contraria al Green Pass

Premetto che non sono nè un negazionista, tantomeno un No Vax. Sono però contro il Green pass, in quanto lo ritengo fondamentalmente un ricatto e non una misura sanitaria.
Con questo ricatto il governo consente così alle multinazionali farmaceutiche di speculare sulla salute pubblica. Oltre a questo si creano delle discriminazioni tra lavoratori con cittadini di serie A e serie B. E ancor peggio fra minori senza e con il Green pass.

La mia contestazione è soprattutto contro il certificato verde essenziale per accedere ai posti di lavoro. Il lavoro è sacro e consente di avere una vita dignitosa. E se oggi un pass consente di andare al lavoro, un domani, quando la pandemia non ci sarà più, potrebbe diventare una carta che non permetterà, ad esempio, di accedere al supermercato se non abbiamo pagato una qualsiasi imposta.

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