(Adnkronos) – La frase sull'opposizione giudiziaria, nell'intervista al Corriere della Sera che ha generato un terremoto nel governo, "era una battuta, un modo di dire riferito al destino che hanno avuto i governi di centrodestra negli ultimi 20 anni". Lo precisa il ministro della Difesa Guido Crosetto, ospite del Forum Adnkronos al Palazzo dell'Informazione.  La frase in questione "era riferita solo a quello", al fatto che "sembra che ci sia più l'organizzazione di una opposizione da parte di chi ha invece altri compiti" – dice il responsabile della Difesa precisando che "non stiamo parlando della magistratura ma di alcuni esponenti della magistratura"- "piuttosto che una opposizione che, mi pare evidente, non rappresenta in questo momento un pericolo particolare per il governo. I governi reggono fin quando non esiste un'alternativa politica, alternativa politica fin qui non ne hanno messe in piedi – dice Crosetto pungendo il centrosinistra – dunque la vita del governo resta, da questo punto di vista, abbastanza tranquilla". L'opposizione giudiziaria "va eliminata da qualunque governo. Noi abbiamo bisogno di una giustizia che funzioni, non di un contraltare al governo. E non sono io che l'ho posta come 'contraltare', sono frasi che ho citato in Aula" attribuendola ad alcuni magistrati, continua il ministro tornando sulle sue parole sulla giustizia che hanno generato un vespaio nelle settimane scorse. "Questo secondo me è un errore istituzionale di cui il Parlamento deve discutere e su cui deve discutere la magistratura, anche perché – va avanti Crosetto – non stiamo parlando della magistratura" in toto "ma di alcuni esponenti della magistratura. La differenza è che quando parla un magistrato è diverso da quando parla un prefetto o un militare, perché un prefetto o un militare sono all''interno di organizzazioni che, anche se il singolo perdesse la testa, la loro riorganizzazione li conterrebbe all'interno. L'indipendenza della magistratura è anche l'indipendenza di un singolo magistrato, per cui anche la posizione di uno, due, tre, cinque magistrati – indipendentemente dalla posizione della magistratura – possono essere un elemento che, se non ha regole da rispettare o pensa di avere un compito diverso da quel che ha, possono essere problematiche per il paese e per il sistema democratico di regole", al netto "dei singoli".   —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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