Gabriele D’Annunzio non è stato solo un poeta, scrittore, rivoluzionario e politico influente, ma anche un maestro della lingua italiana, capace di innovarla con creatività e intuizioni geniali. Grazie al suo talento, molte parole da lui coniate sono entrate stabilmente nel nostro vocabolario. Scopriamo l’origine di alcune delle sue invenzioni più celebri, dal “tramezzino” al “velivolo”.

Il “tramezzino”, la parola nata al Caffè Mulassano

La storia del “tramezzino” inizia nei primi anni del Novecento, quando D’Annunzio visitò il celebre Caffè Mulassano di Torino. Qui, per evitare l’uso del termine inglese “sandwich”, coniò il neologismo “tramezzino”. Ispirandosi alla parola “tramezzo”, che significa “qualcosa che sta nel mezzo”, il poeta descrisse poeticamente questo cibo come due fette di pane che racchiudono una deliziosa farcitura.

Questa nuova denominazione ebbe un successo immediato e il “tramezzino” divenne presto un simbolo della cucina italiana, distanziandosi dall’origine anglosassone e radicandosi nella cultura nazionale.

Le altre parole coniate da D’Annunzio

Oltre al “tramezzino”, D’Annunzio è famoso per aver creato molti altri termini ed espressioni che ancora oggi utilizziamo.
Velivolo: Per sostituire l’inglese “aeroplano”, ideò questa parola elegante, che richiama l’idea di un mezzo leggero e veloce che solca i cieli.
Scudetto: Legato al mondo dello sport, D’Annunzio introdusse questo termine per indicare il piccolo scudo tricolore assegnato ai campioni italiani di calcio.
Vittoriale: Nome dato alla sua dimora sul Lago di Garda, simbolo della sua visione eroica e patriottica della vita.
Piacione: Espressione popolare per indicare una persona affabile e capace di conquistare gli altri.
Ornitottero: Un termine tecnico per descrivere un velivolo con ali che imitano il movimento degli uccelli.

L’eredità linguistica di D’Annunzio

Oltre ai neologismi, D’Annunzio ha reso celebri espressioni che risuonano ancora oggi, come “Maggio radioso” (per celebrare l’ingresso dell’Italia nella Prima guerra mondiale) e “Volo su Vienna” (legato alla sua storica impresa propagandistica).
La sua capacità di arricchire la lingua italiana ha avuto un impatto duraturo, rendendolo non solo un artista, ma anche un innovatore linguistico.

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