Donald Trump, in vista del suo insediamento alla Casa Bianca, ha annunciato una serie di misure commerciali aggressive contro Cina, Canada e Messico. Tra queste, spiccano dazi del 25% su tutti i prodotti provenienti da Messico e Canada, che saranno mantenuti finché non sarà fermato il traffico di droga, in particolare il fentanyl, e l’immigrazione clandestina.
In un post sul social network Truth, Trump ha anche dichiarato un aumento del 10% delle tasse doganali su numerosi prodotti cinesi. Ha accusato Pechino di non rispettare gli impegni presi per combattere il traffico di droga e ha definito queste tariffe uno strumento chiave della sua futura politica economica.
Impatto delle Nuove Tariffe
Durante il suo primo mandato, Trump aveva già avviato una guerra commerciale con la Cina, giustificandola con il deficit commerciale e le pratiche sleali di Pechino, come il furto di proprietà intellettuale. Le ritorsioni cinesi, tuttavia, hanno colpito duramente gli agricoltori americani, un settore che già affrontava sfide significative.
Reazioni Internazionali
Cina: Pechino ha risposto sottolineando che “nessuno vince in una guerra commerciale”. La Cina ha ribadito l’importanza di una cooperazione economica vantaggiosa per entrambe le parti.
Canada: Il governo canadese ha dichiarato che le relazioni con gli Stati Uniti sono “equilibrate e reciprocamente vantaggiose”. Tuttavia, il premier del Québec ha definito l’annuncio di Trump “un rischio enorme” per l’economia canadese, mentre altri leader regionali chiedono fermezza.
Messico: La presidente Claudia Sheinbaum ha minimizzato le preoccupazioni, ricordando i trent’anni di accordo di libero scambio tra i tre Paesi. Tuttavia, gli analisti sottolineano che Trump potrebbe usare queste minacce come leva negoziale.
Nuove Nomine e Strategie Future
La nomina di Howard Lutnick a Segretario al Commercio evidenzia l’intenzione di Trump di adottare una linea dura nei confronti dei partner commerciali. Tra le proposte spiccano dazi fino al 60% su alcuni prodotti cinesi e del 200% sui veicoli assemblati in Messico. Inoltre, il presidente eletto intende reintrodurre dazi doganali del 10-20% su tutte le importazioni negli Stati Uniti.
Possibili Scenari
L’Unione Europea ha già annunciato che reagirà a eventuali nuove tensioni commerciali. Con il prossimo rinnovo dell’accordo di libero scambio nel 2026, le minacce di Trump potrebbero essere un’anteprima delle future negoziazioni.