(Adnkronos) – "Il Festival del lavoro si rinnova ogni anno, quindi anche quest'anno sarà nuovo, sarà diverso, anche perché essendo una manifestazione che 'vive', si nutre di attualità e di quelli che sono i fenomeni di costume sociali e economici. E quindi evidentemente sarà diversa da quelle delle altre edizioni. Quest'anno parleremo particolarmente di intelligenza artificiale, ma non solo. Anche della connessione che c'è con il lavoro, con l'etica, con la sicurezza, tutti argomenti di grande attualità che affronteremo insieme ai principali protagonisti della vita socio-economico-politica italiana. Avremo tantissimi ministri, personaggi, parti sociali, personaggi del mondo dello spettacolo e dello sport". Così, con Adnkronos/Labitalia, Rosario De Luca, presidente del consiglio nazionale dell'ordine dei consulenti del lavoro, dà le ultime anticipazioni dell'edizione 2024 del Festival del lavoro, in programma dal 16 al 18 maggio prossimi alla Fortezza da Basso a Firenze. "Avremo anche -continua De Luca- i rappresentanti dell'Inps e dell'Inail, dell'Ispettorato del Lavoro. E ci darà una sua testimonianza anche Javier Zanetti, non come campione dello sport, ma come campione nella vita per tutto quello che fa e per tutte le motivazioni che si porta dietro". E, poi, sottolinea De Luca, al centro dell'appuntamento ci saranno i momenti di confronto e approfondimento. "Avremo dieci aule, in contemporanea, dove verranno analizzati in profondità, in verticale, tutti i temi. A cominciare dall'aula del diritto, che è richiestissima. Ma tante altre opportunità, particolarmente per i giovani". E l'intelligenza artificiale, che sarà al centro dell'appuntamento, "sarà sviluppata anche in modo pratico, con la presenza di robot e quant'altro, perché abbiamo veramente voglia di capire tutti assieme, come l'intelligenza artificiale interagirà nel mondo del lavoro". E la posizione dei consulenti del lavoro, al riguardo, è chiara, sottolinea De Luca. "Noi siamo convinti -spiega- che non bisogna avere paura, che bisogna governare questi fenomeni, questi processi. Non è la prima rivoluzione industriale a cui il mondo, ma in particolare la nostra economia, si approccia, ed è chiaro che non si può restare fermi. Il motto di tutti -continua- deve essere quello di adeguarsi, quello di trovare una dimensione nuova. Parecchi mestieri scompariranno, altri compariranno, esattamente come è avvenuto in tante altre epoche del nostro Paese, della nostra economia", spiega. "Certo, questa ha un'accelerazione -continua- molto particolare, un'invasività molto particolare. Diciamo che mestieri e attività e adempimenti ripetitivi possono essere certamente in qualche modo sostituiti, però la persona non è fungibile, quindi certamente bisognerà adeguarsi, formarsi, reinventarsi, ma in un altro mondo, ma comunque noi ci saremo e con il Festival del Lavoro proveremo a testimoniare tutto questo", conclude. —lavoro/professionistiwebinfo@adnkronos.com (Web Info)