(Adnkronos) –  Contenzioso legale da 200mila euro tra Eros Ramazzotti e il suo vicino di casa, Paolo Rossi, revisore dei conti genovese residente nell’appartamento sottostante a quello del cantante nel quartiere milanese CityLife.  

A ricostruire la vicenda è il quotidiano La Verità, che spiega come Ramazzotti nell’ottobre del 2024 abbia acquistato casa proprio sopra a quella di Rossi, spostando lì la residenza e avviando quasi immediatamente quelli che gli avvocati del revisore, Fabio Lepri e Salvatore Pino, definiscono “inusitati lavori di demolizione”.  

Secondo i legali di Rossi “sono stati dapprima demoliti e rimossi tutti i muri divisori interni, porte e impianti e successivamente, in un paio di giorni, sono stati rimossi sia i pavimenti che il sottostante massetto, ricorrendo a un uso tanto improprio quanto massiccio di martelli pneumatici”. Gli avvocati fanno riferimento ad “abnormi immissioni sonore”, “consistenti vibrazioni” e all’”allarme provocato in tutti gli abitanti dello stabili”.  

Nel ricorso presentato da Rossi per avere un accertamento tecnico preliminare e risolvere rapidamente la lite, è descritto quanto sarebbe accaduto durante la demolizione: “Nel pomeriggio del 4 dicembre 2024, mentre veniva fatto uso dei martelli pneumatici, si è verificato un crollo nell’appartamento del dottor Rossi, in quanto una parte adibita a palestra e sauna ha subito un totale distacco del plafone, che è rovinato a terra, sulla sauna e sulle attrezzature da palestra e, solo per un caso, non ha ferito i ricorrenti, fortunatamente non presenti in quel momento in casa”.  

Da allora è iniziata una lunga battaglia legale tra Ramazzotti e Rossi. Ora il giudice milanese Carlo Di Cataldo ha fissato la data del 19 gennaio 2026 per il secondo tentativo di conciliazione e ha assegnato al proprio consulente tecnico il termine del 9 febbraio per depositare la relazione preliminare e del 10 aprile per quella finale, mentre i difensori delle parti avranno tempo sino all’11 marzo per il deposito di eventuali osservazioni. 

 

“Quanto stiamo apprendendo, in data odierna, dagli organi di stampa è una versione incompleta e fuorviante che non rappresenta la situazione in cui si trovano gli immobili del dottor Rossi e di Ramazzotti che, a oggi, è proprietario dell’unico appartamento non utilizzabile dello stabile”, afferma in una nota Gaetano Puglisi, amministratore unico di Radiorama, la società che rappresenta Eros Ramazzotti. 

“Il procedimento avanti il tribunale è in corso e in questo giudizio sono coinvolti, oltre al dottor Rossi e a Ramazzotti, molti altri soggetti, proprio per verificare quali siano e di chi siano le eventuali responsabilità rispetto a quanto accaduto – sottolinea Puglisi -. Secondo i nostri tecnici, il pregiudizio che il dottor Rossi può aver patito si assesta in un importo di gran lunga e sostanzialmente inferiore a quanto riportato dai titoli di stampa. Sarà naturalmente il consulente tecnico nominato dal tribunale a verificarne l’oggettivo ammontare, con un giudizio tecnico ed equilibrato nel quale si confida”. 

Quindi conclude il manager: “Spiace che si provi a trarre conclusioni, che solo il giudizio in corso potrà dare, sfruttando l’eco mediatico della vicenda e continuando così a rendere più difficoltoso un dialogo al quale Ramazzotti è sempre stato disponibile nonostante la totale assenza di sue dirette responsabilità”. 

 

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