(Adnkronos) – "Una Europa dove le priorità dei cittadini siano al primo punto dell’agenda parlamentare, una comunità di Stati non basata solo su una moneta ma anche su principi etici e buone pratiche condivise. Un’organizzazione che pretenda meno burocrazia e si assuma più carico fiscale per sanità e piccoli borghi, affinché questi ultimi possano ripopolarsi. Una realtà forte in politica estera, soprattutto in questo momento". E' questo il programma elettorale della candidata di Fdi alle europee, Civita Di Russo, che corre per la circoscrizione dell'Italia centrale. "O l’Europa cambia e si rafforza o subirà condizionamenti da altre egemonie e continue lacerazioni interne", avverte intervistata dall'AdnKronos Di Russo, attuale vicecapo di gabinetto della Regione Lazio. Da anni in prima fila nel sociale, oggi avvocato penalista, Di Russo alle scorse regionali non risultò eletta per 36 voti. Ora punta a sbarcare a Strasburgo. Non scordando gli insegnamenti di "Francesco Rocca, che conosco da circa 30 anni, da quando insieme abbiamo iniziato la carriera forense". E la leadership di Giorgia Meloni "la sua capacità di sintesi e il suo forte attaccamento alla nostra bandiera". Infine nel suo Pantheon c'è "Giuseppe Tatarella, compianto collega avvocato che ho sempre ammirato per le sue grandi capacità di mediazione. Si, un modello a cui continuo a ispirarmi". Tornando a temi della campagna elettorale, Di Russo, che ha vissuto per oltre 20 anni sotto protezione, occupandosi di pentiti e collaboratori di giustizia non si nasconde le difficoltà dell'impegno: "Ho servito il mio Paese con molte difficoltà e tante privazioni -sottolinea-. Conosco il significato di sacrificio e il senso delle istituzioni e ora, questo know-how, voglio metterlo al servizio dell’Europa anche per migliorare le prassi investigative utili a contrastare le criminalità transnazionali e il terrorismo". In Europa resta in primo piano il tema dei flussi migratori, al centro dell'agenda italiana, che punta a coinvolgere i partner europei per la gestione. "Dobbiamo essere consapevoli che i forti flussi migratori non rappresentano un problema solo umanitario -dice Di Russo- ma anche una minaccia alla stabilità democratica dell’Italia e dell’Europa. Nel Sahel, ad esempio, ci sono specifiche attività di disinformazione per promuovere false aspettative. Centinaia di migliaia di esseri umani partono pensando che sia un viaggio facile e che l’Europa possa accogliere tutto il continente africano". "I rapporti degli osservatori parlano di azioni strategiche mosse da paesi che vorrebbero un’Europa più debole e divisa sulle politiche di accoglienza -ricorda- . L’Italia da molti anni è un target perché la politica si è divisa e non ha voluto leggere la minaccia ibrida dietro gli sbarchi continui. Oltretutto più volte in questi grandi flussi si sono nascoste cellule che poi si sono attivate in diverse aree dell’Europa". —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)