(Adnkronos) – "Il 2035 è vissuto quale l'imposizione che è: non è una scelta che le case costruttrici, né Suzuki né nessun altra hanno preso. E' una decisione politica, una legge dell'Unione europea a cui dobbiamo tutti adeguarci. Forse c'è chi è partito un po' in anticipo, investendo fin da subito sull'auto elettrica e questo sta creando delle distonie. Noi clienti non sembriamo ancora così innamorati di questa soluzione. I temi da risolvere sono almeno due: i prezzi delle auto elettriche restano elevati, poi l'auto elettrica si ricarica se c'è una adeguata rete di ricarica, è difficile arrangiarsi in casa, soprattutto per quanti vivono in condomini. Lo viviamo quindi come una grande incertezza perché il mercato dice 'non siamo convinti', la legge che 'è meglio che vi convinciate'. Lo ha detto Massimo Nalli, presidente Suzuki Italia, alla Notte delle Elezioni 2024 organizzata da Adnkronos, in merito al provvedimento che prevede lo stop ai carburanti inquinanti a partire dal 2035. "Le elezioni prossime diranno se sarà possibile avere una previsione dei calendari di transizione all'elettrico ma – sottolinea Nalli – il quadro è abbastanza fosco. E' necessario restare aperti con gli investimenti, compresi l'elettrico, per poter essere pronti a sposare e interpretare le diverse tecnologie che, a parere di Suzuki, saranno vincenti. Siamo disponibili ad assecondare qualunque sia la tecnologia che la legge consentirà di usare".  —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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