Il Blocco Studentesco ha esposto nella capitale uno striscione rivolto al raduno internazionale delle “destre europee” che vede tra gli invitati membri del Partito Repubblicano degli Stati Uniti e del Lykud Israeliano.
“Free Palestine, free Golan, free Artsakh” è lo striscione comparso vicino al Colosseo, come biglietto da visita ai rappresentanti di Governi che secondo il movimento giovanile contribuiscono attivamente alla destabilizzazione del Vicino Oriente ed insieme alla complicità Turca, occupano stabilmente porzioni di territorio Siriano, armano l’Azerbaijan contro il popolo armeno e garantiscono prosperità ai gruppi terroristici che nell’ultimo decennio hanno aggredito le metropoli del nostro Continente.
“Nessun giovane Europeo oggi – inizia la nota del movimento – può vedere Israele e Stati Uniti come interlocutori accettabili per una politica di stabilità euro-mediterranea in chiave sovrana. Tantomeno partiti che hanno come comun denominatore l’essere filorussi ed antieuropei. La sistematica destabilizzazione portata avanti in questi anni dalla Knesset in Syria, Giordania, Palestina ed Armenia ha causato oltre ad un continuo e sottaciuto genocidio del popolo palestinese nella Striscia di Gaza, un fenomeno migratorio che si è riversato sull’Europa con l’ombra lunga dello Stato Islamico. Un’organizzazione terroristica – ricordiamo – protetta e foraggiata dagli Israeliani insieme a Stati Uniti, Turchia e Arabia Saudita in funzione anti-Siriana. Un’organizzazione che in poco meno di dieci anni ha causato centinaia di morti a Parigi, Nizza, Barcellona, Londra, Manchester, Bruxelles e Stoccolma – solo per citare gli attacchi maggiori – battezzati nel 2015 con il sangue della gioventù francese”.
“Israele – continua la nota – definita da molti come ‘la più grande democrazia del Medio Oriente’, è uno Stato che occupa stabilmente la regione del Golan dal 1967 mentre assedia economicamente e militarmente la Striscia di Gaza causando ogni anno migliaia di morti civili e sfollati: le violenze in corso i questi giorni sono solo l’ultimo capitolo di un conflitto permanente che assomma su di sé le legittime aspirazioni del popolo palestinese ad esistere. Israele bombarda quotidianamente la Repubblica Araba di Syria con la connivenza russo-americana: strutture civili, città popolose, infrastrutture che risultano fondamentali per una Nazione che esce da dieci anni di guerra imposta e che nonostante si sia battuta contro l’Isis sconta ancora un pesantissimo embargo economico. Israele è alleato e partner strategico per le armi dello stato Azero, che negli ultimi anni – sempre in linea con la Turchia – ha mosso una vera e propria pulizia etnica contro le comunità armeno-cristiane dell’Artsakh-Nagorno Karabakh in un crescendo di violenze che sta portando all’occupazione militare della regione”.
“I giovani devono sapere che in Italia e in Europa non ci sarà mai spazio per gli stati imperialisti e i loro apologeti: che si chiamino Russi, Americani o Israeliani non accetteremo mai linee politiche che rappresentano repressione, oppressione ed occupazione. La scelta di campo sposata dalla destra dimostra ancora una volta la miopia politica di una classe dirigente che non vede altra possibilità di dialogo se non dentro gli schemi imposti da altri. La gioventù nazional rivoluzionaria europea deve tracciare una linea di demarcazione netta da questa linea politica estera che ci vede solo come subalterni: è una visione profondamente ed essenzialmente anti-europea”.
“Dalla Palestina all’Ucraina passando per il Caucaso, ciò che è in corso è la più grande repressione di popoli degli ultimi 10 anni. L’Italia e l’Europa devono trovare subito una via autonoma che valorizzi veramente il Mediterraneo: dal commercio alla sicurezza, dalla cultura alla religione. Solo così potremo aspirare ad una sovranità senza padroni che possa ispirare un nuovo periodo di libertà e giustizia sociale”.