L’Italia è l’unico Stato dell’Unione Europea che ha introdotto l’obbligatorietà del green pass sui luoghi di lavoro.

Una misura dura, adottata dal Governo senza che mai si sia aperto un reale dibattito circa l’opportunità di questa scelta divisiva. E forse non utile al contenimento della pandemia che in questo momento in Italia, grazie all’importante adesione alla campagna vaccinale, pare essere ampiamente sotto controllo.

Si sarebbe potuto accettare che la carta verde fosse indispensabile per accedere a luoghi non essenziali come ristoranti, cinema, teatri, palestre etc. Seppur l’obbligatorietà per i minorenni di età compresa tra i 12 e i 18 anni rimane una forzatura difficilmente comprensibile. Ma arrivare ad obbligare tutti gli italiani a munirsi del lasciapassare sanitario per poter lavorare è stato un passo affrettato.

Il green pass per i lavoratori crea fratture nella società

Tra i più fervidi sostenitori delle nuove draconiane misure vi sono il Partito Democratico ed il Movimento Cinque Stelle. Ossia i due partiti più rappresentativi, ad oggi, della sinistra italiana.

La sinistra non ha compreso come questa decisione sull’obbligatorietà del green pass ha gettato in crisi milioni di lavoratori di tutti i settori produttivi. Creando divisioni e fratture in una società sull’orlo di una crisi sociale. Creando tutti i presupposti per una stagione di tensioni.

Il ruolo dei sindacati

Stupisce poi come i sindacati principali CGIL, CISL e UIL non abbiano saputo comprendere come fosse assolutamente indispensabile, in un’ottica di “solidarietà di classe” si sarebbe detto qualche decennio fa, fare blocco unitario contro l’introduzione del green pass. E’ vero che la stragrande maggioranza dei lavoratori sono vaccinati, tuttavia i sindacati avrebbero dovuto far leva sui valori della solidarietà tra maestranze. Per evitare che i non vaccinati fossero discriminati ed infine privati dello stipendio.

Da tempo è ormai chiaro che il Partito democratico non rappresenti più il mondo dei lavoratori. Avendo del tutto dilapidato il consenso che tra gli operai il vecchio Partito comunista ha avuto per decenni. Stupisce però come i sindacati non abbiano saputo comprendere come il loro compito in questa delicata fase doveva essere quello di tenere unito il ceto operaio e non frammentarlo ulteriormente.

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