Il nostro Paese da sempre è caratterizzato dalla cultura degli insaccati, anche perché in tempi in cui tante famiglie si trovavano in condizioni di povertà assoluta si era soliti non buttare via niente, cercando di sfruttare il più possibile tutte le proprietà degli animali e del bestiame, dalle carni al latte. Ogni regione, tuttavia, ha scelto delle tecniche di conservazione differenti rispetto alle altre, motivo per cui oggi siamo contraddistinti da una grandissima varietà. La base è sempre la stessa e lo è da secoli, ma con il passare degli anni le tecniche, come detto, si sono affinate in maniera diversa.

La tradizione dei salumi da Nord a Sud della Penisola

La tradizione dei salumi nasce dal bisogno di conservare nel tempo le carni animali, questo perché ovviamente per una famiglia risultava essere impossibile consumare nell’immediato un intero maiale ad esempio. All’epoca non c’erano tuttavia ancora frigoriferi e congelatori, per questo motivo si sono sviluppate diverse tecniche di conservazione che sono state tramandate di generazione in generazione. Tra queste, ad esempio, rientrano senza ombra di dubbio la salagione, la stagionatura e l’essiccatura, alle quali si aggiungono anche le aromatizzazioni con spezie, aglio e vino. Da Nord a Sud della nostra Penisola le varie regioni hanno interpretato a modo loro queste tecniche, motivo per cui, come già accennato in precedenza, noi italiani siamo caratterizzati da una varietà di salumi e più in generale di insaccati incredibile. Risulta essere assolutamente impossibile citarli tutti, ma nelle prossime righe vi sveleremo alcuni dei più importanti, partendo dalla Bresaola della Valtellina.

La Bresaola della Valtellina

La Bresaola è uno degli insaccati più apprezzati nel nostro Paese, tra quelle di maggior qualità rientrano sicuramente la gran parte delle tipologie di bresaola disponibili in offerta su Bennet e più di tutte la Bresaola della Valtellina, che dal 1996 vanta la denominazione IGP e conta su un Consorzio che ne tutela il disciplinare di produzione. Come si ottiene la bresaola? Semplice, si ottiene dalla coscia di bovino e presenta cinque tagli utilizzabili, ossia la fesa, la sottofesa, il magatello, la punta d’anca e il sottosso. Una volta che viene scelto, ognuno di questi tagli di carne viene privato delle parti più grasse e sottoposto a processi come salagione e speziatura. Successivamente, dopo circa dieci giorni, si procede con l’insaccatura e l’asciugatura all’interno di alcune celle apposite. In locali che presentano una temperatura tra i 12 e i 18 gradi e in tempi che possono andare dalle 4 alle 8 settimane, segue la stagionatura.

Alcuni dei migliori salumi d’Italia

Oltre alla Bresaola della Valtellina, vi presentiamo alcuni di quelli che vengono considerati i migliori salumi d’Italia. Nella top tre rientrano sicuramente la Culatta di Busseto, il Prosciutto di Carpegna DOP ed il Prosciutto Crudo Perex Suctum. Sotto all’ultimo gradino del podio troviamo il Culatello di Zibello DOP, a seguire la Bresaola Wagyu, lo Speck Alto Adige IGP, il Guanciale Amatriciano, il Prosciutto Cotto San Giovanni, la Pancetta Selezione 24 mesi e la Mortadella Favola Gran Riserva.

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