Teseo Tesei nacque a Marina di Campo, sull’isola d’Elba, il 3 gennaio 1909. Ultimo degli otto figli di Ulisse, armatore di una piccola flotta dedita al trasporto di vini oltreoceano, e di Rosa Carassale. Dopo aver frequentato il ginnasio del Collegio degli Scolopi di Firenze, decise di provare ad entrare nell’Accademia Navale.

Nel 1930 frequentò il Corso Normale del Corpo del genio navale presso l’Accademia di Livorno, uscendone l’anno successivo con il grado di Tenente G.N. Nel 1933 conseguì a pieni voti la laurea alla Scuola di Ingegneria Navale di Napoli. Ottenendo il brevetto da palombaro l’anno successivo presso la Regia scuola palombari di La Spezia.

Assegnato alla 1ª Flottiglia sommergibili di La Spezia, ebbe numerosi incarichi su unità subacquee e di superficie. Promosso Capitano G.N., partecipò alla guerra civile spagnola come volontario.

La seconda Guerra Mondiale

Allo scoppio della seconda guerra mondiale, venne assegnato alla V Squadriglia della 1ª Flottiglia MAS. Nell’agosto dello stesso anno, come riconoscimento dei suoi studi sui mezzi d’assalto, ricevette la Medaglia d’Oro di 1ª Classe per aver ideato invenzioni utili alla Marina.

A fine agosto del 1940 partecipò alle operazioni di recupero dell’equipaggio del sommergibile Iride. Affondato da aerosiluranti inglesi nel Golfo di Bomba, mentre era in missione nel tentativo di portare mezzi d’assalto in prossimità della base inglese di Alessandria d’Egitto con l’intento di violarla. Per l’ardimento dimostrato durante l’operazione di salvataggio, fu insignito della Medaglia d’argento al valor militare. E promosso al grado di Maggiore G.N. nel dicembre dello stesso anno.

Il siluro a lenta corsa

Durante gli studi all’Accademia Navale di Livorno, il Tesei cominciò a pensare, insieme con l’amico Italo Piccagli, a come si potesse ammodernare e rinnovare il progetto della mignatta (torpedine semovente). Realizzata da Raffaele Rossetti e Raffaele Paolucci durante la prima guerra mondiale. Nel 1935, con l’ausilio dell’ingegnere navale Elios Toschi, ideò un siluro a bassa velocità (siluro a corsa lenta). Un siluro che consentisse a due operatori muniti di respiratori di pilotarlo navigando sott’acqua, in modo tale che potessero dirigersi indisturbati sotto il bersaglio per attaccarlo. A causa della sua forma tozza, il siluro a lenta corsa venne ribattezzato “maiale”.

Respiratori per il siluro

Per poter manovrare il siluro bisognava avere un autonomia respiratoria adeguata, e nonostante ci fossero già degli autorespiratori ad ossigeno, decisero di progettare un respiratore migliore.
Così, il comandante Angelo Belloni, abile tecnico e autore di studi sulla subacquea, unendo le forze di Tesei e Belloni, riuscirono ad incrementare l’autonomia del respiratore da 20 minuti ad alcune ore, aumentandone nel contempo l’affidabilità. Il nuovo respiratore, denominato modello 49/bis, venne approvato nel luglio del 1936.

Di Teseo Tesei si ricordano specialmente le imprese navali, come l’impresa di Malta che lo vide protagonista di un gesto eroico.
Nella notte fra il 25 e il 26 luglio 1941 prese parte all’operazione Malta Due, nome assegnato dalla Regia Marina all’azione di forzamento della base navale inglese di La Valletta a Malta, in concomitanza con due siluri a lenta corsa. L’azione consisteva nel far saltare le reti di protezione del porto, in modo tale da consentire a sei barchini esplosivi di dirigersi sulle navi indifese.

La morte eroica di Teseo Tesei

Tuttavia, a causa di guasti tecnici non ben definiti accaduti sull’altro siluro a lenta corsa, venne accumulato, nelle operazioni di collocazione delle cariche, un ritardo che rischiava di far saltare l’intera operazione. Per non compromettere quindi la missione dei barchini esplosivi, il Tesei decise deliberatamente di «spolettare a zero», rinunciando cioè ad allontanarsi dall’arma prima che esplodesse sotto l’obiettivo, sacrificandosi insieme con il 2° capo palombaro Alcide Pedretti.
Per tale atto eroico fu insignito della medaglia d’oro al valore militare alla memoria. Nel 1942 l’ Università di Padova lo onorò conferendogli la laurea ad honorem alla memoria.

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