Ha fatto discutere il sostegno del Consiglio Regionale del Piemonte, con tanto di logo sulle locandine, per una iniziativa dove sarà ospite il noto negazionista delle Foibe, Eric Gobetti. Venerdì prossimo, alle 20.30, alla Casa della Resistenza di Verbania Fondotoce, all’interno del progetto ‘Giovane idee’. Dove si svolgerà, con il patrocinio del Comune di Verbania e l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (in seguito rimossi), l’incontro “Fascismo, guerra e foibe”.

Un incontro tenuto proprio da Eric Gobetti. Spesso al centro delle polemiche per il suo revisionismo sul dramma degli italiani trucidati dai partigiani jugoslavi di Tito. Soprattutto dopo la pubblicazione del volume “E allora le foibe?” , avvenuto quest’anno proprio a pochi giorni dal 10 febbraio, Giorno del ricordo. Un testo definito offensivo per le associazioni degli esuli giuliano-dalamati.

Secondo le ultime indiscrezioni, nella giornata di oggi il sostegno del Consiglio Regionale del Piemonte è stato revocato. Dopo le lamentele di varie associazioni come il “Comitato 10 Febbraio” e “CasaPound“. Anche la città di Verbania (a guida PD) ha tolto il patrocinio all’evento.

Ma chi è Eric Gobetti?

Uno storico di parte senza alcun dubbio. Visto che non ha mai avuto remore a farsi immortalare a pugno chiuso accanto a busti di Tito. O a farsi fotografare cartelli stradali che portano il nome del dittatore.

Molto vicino ai centri sociali torinesi Gabrio e Askatasuna, è considerato tra gli storici di sinistra più apprezzati da Giovanni De Luna: Docente, giornalista e scrittore, ex militante negli anni 70 di Lotta Continua. Insomma un curriculum che fanno di Gobetti, come lui stesso ammette, un partigiano. Ma non stupisce tanto il fatto che Anpi e la Casa della Resistenza ospitino questo incontro. Stupisce il fatto che un’istituzione come il Consiglio Regionale del Piemonte, guidato dal leghista Stefano Allasia, dia sostegno ad un’iniziativa che sicuramente sull’argomento Foibe sarà tutt’altro che sopra le parti.

La polemica sul logo nella locandina

Sull’argomento Foibe non si dovrebbe lasciare carta bianca a chi ha negato per decenni le Foibe e il massacro del nostro popolo. A chi strumentalizza la verità e fa di un assassino come Tito un eroe. La colpa non è tanto di Eric Gobetti che dell’argomento ne ha fatto un business personale grazie alla vendita dei suoi libri revisionisti. Ma di chi, come è avvenuto forse per troppa sufficienza, una Istituzione abbia concesso il sostegno (speriamo non sia anche economico) di iniziative simili. Soprattutto senza possibilità di contraddittorio con le associazioni di esuli o con storici che possano portare una voce differente, con la scusa di essere bollati come “fascisti” pur non essendo tali solo perché raccontavano il dramma delle Foibe.

Le stesse istituzioni di centrodestra che poi celebrano il Giorno del Ricordo.

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