Il “Grande Assente” ritorna ai Musei Reali. Dopo diversi mesi di attente indagini diagnostiche e scrupoloso restauro, da lunedì 18 ottobre il dipinto Amedeo VI presenta a Urbano V il patriarca di Costantinopoli, dedicato al celebre Conte Verde, è finalmente stato ricollocato al suo posto d’onore nella Galleria della Sindone. Nell’autunno 2020 l’importante tela, realizzata nel 1849 dal pittore livornese Tommaso Gazzarrini su commissione di Re Carlo Alberto e gravemente danneggiata nel 1997 durante l’incendio della Cappella della Sindone, è stata protagonista di una raccolta fondi digitale, nata dal desiderio di restituire al pubblico del museo e alla cittadinanza il grande quadro in deposito da molti anni.

La campagna intitolata “Il Grande Assente”, promossa dal Rotary Club Torino Palazzo Reale e da un team di giovani partecipanti del corso di alta formazione Talenti per il Fundraising della Fondazione CRT con la supervisione dei Musei Reali, ha coinvolto 372 donatori, con il contributo dei quali è stato portato a termine l’impegnativo lavoro di recupero del dipinto.

Già a novembre, nell’arco di due settimane dal lancio della raccolta fondi, il primo traguardo di 3.000 euro era stato raggiunto, grazie al sostegno di tanti donatori, e subito alzato; ad ogni nuovo obiettivo raggiunto, il successivo si alzava, fino al superamento di quello finale da 15.000 euro. Un successo reso possibile anche grazie al supporto di alcuni major donors, tra i quali Borsa Italiana (espressione del mondo dell’alta imprenditoria), l’associazione Amici della Galleria Sabauda, Giubileo (ideale rappresentante delle attività del territorio), il Rotary Club Torino Castello (prestigioso testimone del mondo dei Club Service) e i privati cittadini Anna e Sergio Chiarloni.

“La mission dei Musei Reali – racconta la Direttrice Enrica Pagellaè quella di valorizzare le collezioni e preservare per le generazioni future il grande patrimonio di bellezza che ci è stato tramandato fino ad oggi. Ancora una volta i torinesi hanno dimostrato il loro amore per l’arte e la cultura e, grazie alle moltissime donazioni ricevute, oggi possiamo nuovamente tornare a condividere questo capolavoro dimenticato da quasi 25 anni”.

Rispondi