In questi giorni di festività e abbondanti abbuffate a tavola, non può mancare nelle tavole Piemontesi il Vermouth tipicamente torinese.
Il Vermouth di Torino è un vino aromatizzato nato nel XVIII secolo ai piedi delle Alpi e apprezzato alla corte reale dei Savoia. Il Vermouth di Torino è conosciuto nel mondo per la tradizione e la storicità della produzione.
La sua fama è indissolubilmente legata al Piemonte ed a Torino, dove nel 1800 si sviluppò una vera e propria aristocrazia di vermuttieri grazie ai quali, in misura e modi diversi, la diffusione del Vermouth di Torino divenne internazionale, raggiungendo in tutto il mondo una grande risonanza. Nel corso degli anni si è assistito all’evoluzione delle tecniche di lavorazione: le nuove hanno affiancato via via le più antiche e la loro coesistenza continua ancora oggi a preservare e a valorizzare la tradizionale produzione di questo prodotto.
Il Vermouth di Torino viene classificato in base al colore (Bianco, Ambrato, Rosato o Rosso) e alla quantità di zucchero impiegata nella sua preparazione. Può essere, quindi, extra secco o extra dry per prodotti che contengono meno di 30 grammi di zucchero per litro, secco o dry per vermouth con meno di 50 grammi per litro, e dolce per quelli con un tenore di zuccheri pari o superiore ai 130 grammi per litro.
Nel 2017 è nato un Disciplinare a tutela del Vermouth di Torino IG, che prevede vino 100% italiano, soglie di gradazione alcolica differenti, l’uso di artemisie esclusivamente piemontesi e altri fattori restrittivi.
I puristi amano bere il Vermouth liscio, a 12 gradi con 2 cubetti di ghiaccio, una fetta di arancia e la buccia di limone “strizzata” sopra il bicchiere. Negli anni, inoltre, la bevanda è divenuta ingrediente di famosissimi cocktail: Negroni (Vermouth rosso, bitter e gin), Americano (Vermouth bianco, bitter e soda), Negroni Sbagliato (Vermouth rosso, bitter e spumante), Manhattan (Vermouth Dolce, Bourbon e Angostura) e Martini Dry (Vermout Dry e Gin).
In questi anni purtroppo il tipico liquore torinese si sta perdendo, ma anni fa una bottiglia di Punt e Mes, Cocchi o di Carpano erano immancabili sulle tavole Piemontesi.