(Adnkronos) – Le donne sono sempre state fondamentali nel settore del vino, ma solo negli ultimi tempi si è potuto restituire loro il riconoscimento valoriale del lavoro svolto. Troppe sono state lasciate indietro dalle cronache e dalla storia: poco considerate e raccontate solo nel ruolo di mogli e di figlie di un qualche notabile, venendo private dei fondamentali contributi apportati alla loro competenza sostanziale. A colmare in parte la lacuna è uscito in questi giorni scanditi da Vinitaly "GenerAzioni in campo", edito dalla casa romana All Around e curato dalle giornalista Eva Panitteri e da Maurizo Saggion, che da anni si occupa di comunicazione, formazione e consulenza nel settore enoalimentare. Se il sottotitolo recita "Radici e percorsi di Vino al Femminile", mettendo il luce il contenuto del volume, esso vanta oltre all'indice dei nomi e bibliografico, una sitografia preziosa con indirizzi di riferimento e un indice delle donne, che cita numerose protagoniste italiane e internazionali del mondo del vino o ad esso vicine per diverse ragioni. Ed ecco sfilare le protagoniste, da Albiera Antinori, presidente del Consorzio dei Vini Doc Bolgheri e Doc Bolgheri Sassicaia a Chiara Lungarotti, vicepresidente Unione italiana vini (Uiv) e Valeria Fasoli, agronoma e presidente Donne della Vite. Quindi Barbara Banke produttrice Usa; Carol Meredith docente americana genetista botanica e viticultrice; Antonia Adelaide Ferreira produttrice Portoghese; Barbe Nicol Clicquot-Ponsardin, Louise Pommery, nomi importanti del mondo del vino. Poi le fuoriclasse: Ave Ninchi, attrice; Gaia De Laurentiis regista; Alessandra Mancuso giornalista Rai e animatrice della rete Giulia Giornaliste; Linda Laura Sabbadini direttrice Istat. Le storiche titolate: Maria Asburgo Lorena, duchessa di Parma, e Maria Teresa d'Austria imperatrice. Le celebri tra cui ricordiamo Dacia Maraini, scrittrice e Simone de Beauvoir, filosofa. Insomma un folto gruppo di appassionate e propositive donne che con il vino hanno avuto e hanno tuttora a che fare. Perché, come spiega bene il volume e la storia, fino alle narrazioni del presente, il vino non è e non è mai stato appannaggio esclusivo della parte maschile del mondo. Tuttavia del "ruolo di secondarietà attribuito alle donne, frutto di un'abile costruzione culturale e non di un dato scientifico -come sottolinea la co-fondatrice e direttrice di Power &Gender Eva Panitteri con l'Adnkronos- il mondo del lavoro non si è ancora del tutto saputo affrancare. Siccome il comparto del vino non fa eccezione, per compensare sono stati chiamati in soccorso dal presente e dalla storia, esempi di donne che in questo settore hanno invece saputo lavorare, innovare, eccellere e conquistare". —culturawebinfo@adnkronos.com (Web Info)