Secondo i conti della Faisa Cisal, sarebbero 185 i dipendenti Gtt che non hanno il certificato verde. I turni, ridotti dall’azienda per venire incontro alla situazione di disagio, sarebbero almeno 300 in meno sulla rete del trasporto pubblico locale. E così almeno 10.000 passeggeri rischiano di non riuscire a prendere l’autobus a causa del green pass.

Michele Schifone, della Faisal Cisal, spiega la situazione a TorinoToday

“Abbiamo 185 autisti che non hanno il green pass e in più l’azienda, in un incontro in Prefettura, ha comunicato che aveva già ridotto il servizio di almeno 150 turni. Oggi la cittadinanza ha almeno 300 turni uomo in meno sulla rete. Che tradotto in difetto di trasporto passeggeri significa che abbiamo almeno 10.000 passeggeri che rimangono a terra”.

Gli autisti Gtt senza Green pass questa mattina si sono radunati davanti al palazzo Rai a manifestare: “Siamo qui a protestare – afferma Schifone – contro una dirigenza aziendale che ha preso sotto gamba l’entrata in vigore del green pass, che non ha previsto tutto quel che adesso stanno subendo i lavoratori che liberamente hanno scelto di non vaccinarsi e quindi, pur volendo a oggi, non abbiamo la possibilità di fare tamponi presso le farmacie. È stata attivata una fast line, ma non funziona. Gli autisti che hanno scelto liberamente di non vaccinarsi – continua – sono rimasti senza lavoro. Questa mi sembra una coercizione a indurre al vaccino togliendo il salario. È una cosa che contestiamo perché se doveva essere un obbligo il Governo doveva obbligare al vaccino. Aggirare l’ostacolo attraverso una difficoltà e una sottrazione di salario è una cosa che non accettiamo”, continua Schifone.

Gli autisti contestano anche il fatto che i mezzi sono troppo affollati

La capienza è stata infatti portata all’80% togliendo anche la catenella che distanzia il passeggero dall’autista. Così, sempre su TorinoToday, Francesco Goitre della Faisa Cisal: “Ci sono problemi di carico perché oggi, con la mancanza di autisti, i colleghi che attualmente lavorano sono in difficoltà. Già in condizioni normali avendo rimosso la catenella che distanzia l’autista dall’utenza, il carico supera l’80% arrivando anche al 110%. Adesso a maggior ragione che molti autisti non sono in servizio l’utenza se la prende con chi lavora e si temono aggressioni. I lavoratori devono rientrare al più presto”.

Infine conclude così Roberto Porcella, sempre della Faisa Cisal: “Dai nostri dati stanno anche aumentando le assenze per altri motivi. Perché chi sta lavorando in questi giorni si prende insulti, è in sovraccarico, ecc. Siamo ancora più a rischio contagio di prima. Noi non siamo contro il vaccino, tra noi ci sono persone che protestano a paga zero. E che hanno il green pass, ma per scelta stanno lottando contro questo ricatto”.

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