(Adnkronos) – “La recessione tedesca è un tema che non va sottovalutato, ma neppure visto in termini eccessivamente drammatici. Dalla lettura attenta degli indicatori, emerge come il rallentamento di Berlino segua a undici anni in cui l’economia tedesca è cresciuta in media dell’1,2%, ad eccezione del 2020: dalla crisi pandemica del 2020, +3,2% nel 2021 e +1,8% nel 2022. Il tasso di occupazione è tornato a crescere tra settembre e ottobre, e la disoccupazione è ferma al 3%”. Così, con Adnkronos/Labitalia, Jörg Buck, consigliere delegato Ahk Italien, la camera di commercio italo-tedesca. E sui rapporti tra Italia e Germania è chiaro. "Anche nell’interscambio con l’Italia, veniamo da anni di crescita costante e particolarmente marcata nel contesto post-pandemico, con il record di 168,5 miliardi raggiunto nel 2022. Se guardiamo ai dati parziali del 2023, poi, vediamo che un calo degli scambi tra Roma e Berlino solo a partire da settembre”, spiega. "Pensiamo che, in questo contesto, alla Germania serva una direzione politica chiara, che gestisca la trasformazione in corso e rilanci la locomotiva tedesca e il progetto europeo. Il Piano d’Azione firmato a novembre tra i nostri due Paesi va in questa direzione, e pone il rapporto tra Italia e Germania come strategico per tutto il contesto europeo. Serve però dare concretezza al progetto e sostenerlo con la giusta volontà politica. Le elezioni europee saranno un primo banco di prova di questa volontà", aggiunge ancora. Secondo Buck, in conclusione, "Berlino e Roma sono accomunate profondamente, e solo insieme riusciranno ad affrontare le questioni del nostro tempo, agendo in maniera coordinata sul piano industriale, politico ed europeo. Questa sarà la grande sfida del 2024, un anno che si annuncia complesso ma nel quale può partire un rilancio della nostra partnership”. —lavoro/datiwebinfo@adnkronos.com (Web Info)