Due cinquantenni originari della Costa d’Avorio, da tempo residenti a Cuneo, sono stati arrestati dai carabinieri del Nucleo ispettorato del lavoro. L’accusa è di intermediazione illecita di manodopera in agricoltura e sfruttamento del lavoro nero. Si tratta dell’amministratore delegato e dell’animatore della cooperativa Salimo, ora chiusa, con sede a Cuneo.
“Sono diverse le indagini in corso sul caporalato in agricoltura in tutto il territorio della provincia”, spiega la procura di Cuneo. Che, come anticipato sul dorso cuneese del quotidiano La Stampa, da alcuni mesi ha messo nel mirino la cooperativa.
Il fascicolo è seguito dal procuratore Onelio Dodero e dal sostituto Francesca Lombardi. In queste settimane sono stati sentiti circa 40 ex soci-lavoratori della coop e la Procura ha chiesto che, in incidente probatorio, siano di nuovo interrogati prima che lascino il Cuneese. Dal momento che la stagione agricola è quasi al termine.
La cooperativa in estate era arrivata ad avere 250 soci. Gli avvocati dei due ivoriani arrestati, il torinese Gianluca Vitale e la cuneese Alessandra Caramello, hanno chiesto al tribunale del Riesame di Torino l’annullamento delle misure cautelari in carcere.