La banda dei falsi testamenti puntava sugli anziani morti soli a Venaria, grazie ad un indagine partita da Milano. L’obiettivo era sempre, anziani soli, morti in casa e rinvenuti magari dopo mesi, con un importante patrimonio che nessun parente avrebbe reclamato.
Sono almeno altri cinque i casi. Persone morte senza parenti su cui una presunta banda di truffatori potrebbe aver agito con la tecnica di falsi testamenti creati ad hoc. Documenti che conducono ad un finto notaio americano e utilizzati per provare ad intascare le eredità dei deceduti.
La ‘Banda dei falsi testamenti’ il caso a Milano
Su questi sta indagando la Procura di Milano. Già nei giorni scorsi è riuscita a sequestrare d’urgenza i beni, circa un milione di euro in totale. Il gruppo, formato da cinque persone, aveva cercato di sottrarre all’asse ereditario di un 70enne milanese. L’anziano era stato trovato morto in casa nel novembre 2018, sei mesi circa dopo la sua morte in solitudine.
L’inchiesta, coordinata dall’aggiunto Eugenio Fusco e dal pm Maura Ripamonti. Ha portato al sequestro di cui ha dato conto nei giorni scorsi ‘il Corriere della Sera’, la presunta banda, composta da almeno 5 persone, tra cui un avvocato calabrese è già indagata per almeno altri due episodi simili, uno nel Mantovano e un altro in provincia di Vicenza.
Banda dei testamenti falsi, uno a Venaria Reale
Nelle recenti perquisizioni effettuate dagli investigatori sono stati rintracciati documenti, come articoli di cronaca su persone trovate morte in casa sole. Tutto fa suppore che potrebbero essere state commesse altre truffe. I casi, in particolare, a quanto si è saputo, si concentrano a Venaria Reale. Altri in provincia di Genova, a Nogara (Verona), a Castelfranco Veneto (Treviso) e a Aviano (Poredenone).
Falsi testamenti il modus operandi
Dopo la nomina del curatore dell’eredità, si legge negli atti in relazione al caso milanese, “si materializzava improvvisamente l’avv. Marra di Reggio Calabria, il quale riferiva di rappresentare” un “procuratore dell’erede designato”. Finto erede residente negli Usa che “sarebbe stato nominato” con un testamento del ’99 “redatto a New York dal notary public Carmine J. Guadagno”.