La menzogna è lo strumento con cui le società sceleri, ovvero le società composte da esseri umani che non seguono regole comportamentali rispettose di principi etici e morali condivisi, alterano la realtà fattuale deformandola e rappresentandola nella sua mistificazione come veritiera a cittadini che, sprovvisti di adeguate lenti culturali di lettura, la considerano come plausibile.
In questa opera di falsificazione l’attuale regime offre ai propri sprovveduti cittadini risultati immaginari, frutto di edulcorazione semantica ma inesistenti in termini di “quid novi”. Ecco allora fiorire nelle differenti regioni italiane delle surrettizie “Città della Salute” composte da strutture sanitarie preesistenti, costruite in ben altra epoca, ed inserite in un’unica rete funzionalmente integrata.
In breve, non vengono create opere nuove e di standing adeguato ma, attraverso una mistificazione burocratico- concettuale, viene data alla popolazione l’illusione della sussistenza di una azione politico-sanitaria “costruttiva”.
A chi realmente volesse aver contezza di cosa significa costruire una “Città Ospedaliera” basterebbe soffermarsi sulla vicenda storica dell’Ospedale Carlo Forlanini di Roma, edificato nell’arco temporale di un quadriennio, progettato grazie ad una donazione della Confederazione Fascista degli Industriali, ed inaugurato in data primo dicembre 1934 dall’ allora Capo del Governo, insieme a tantissimi altri nosocomi di moderna concezione.
Quello che fu considerato il “più grande Ospedale per malattie polmonari esistente al mondo” venne chiuso definitivamente nel 2015, a seguito della scellerata politica di “tagli” alla spesa sanitaria iniziata dal Governo Monti nel 2012, in virtù del principio ” È l’Europa che ce lo chiede”.
La stessa politica sanitaria che ci ha trovato oggi impreparati a fronteggiare una pandemia di oscure origini e che ha avuto la conseguenza di fare registrare in Italia il più elevato numero di vittime tra tutti i paesi europei.
(Nella fotografia l’Ospedale Carlo Forlanini di Roma, originariamente denomitato ” Istituto Benito Mussolini”, oggi in condizioni di abbandono e degrado).